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Progetto “Rain man”: assunti dalla sede Alstom di Bologna verificatori degli impianti di sicurezza con disturbi dello spettro autistico

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Ogni mattina, alle 8 circa, varcato l’ingresso della sede di lavoro, accendono il computer e si preparano ad affrontare una nuova giornata, assieme ai colleghi coi quali condividono l’ufficio open space. Una pausa caffè, il pranzo alla mensa aziendale, le conferenze telefoniche, le riunioni di team ne scandiscono i ritmi, per loro così come per i circa 600 dipendenti della sede Alstom di Bologna, centro di eccellenza mondiale del gruppo per la progettazione e realizzazione di soluzioni per il segnalamento ferroviario. È il quotidiano, per nulla ordinario, di quattro uomini, tra i 18 e i 42 anni, accomunati da una diagnosi, disturbo dello spettro autistico ad alto funzionamento, e da una comune situazione lavorativa, assunti a tempo indeterminato come verificatori degli impianti di sicurezza nei sistemi ferroviari.

Sono loro i protagonisti di Rain Man, il progetto presentato oggi, 21 novembre, in conferenza stampa da Angelo Bacci, Team verifiche e ValidazioniAlstom Italia,  Ingrid Bonsi, analista del comportamento Azienda Usl di Bologna, Marialba Corona, Presidente Angsa Bologna, Rita Di Sarro, Responsabile Programma integrato disabilità e Salute Azienda Usl di Bologna, Alfio Gubellini, Responsabile Ingegneria-Segnalamento Alstom Italia Gabriella Morra, Direttore Risorse Umane Segnalamento, Sistemi e Infrastrutture Alstom Italia e Francesca Novaco, Direttore Sanitario Azienda Usl di Bologna.

Rain Man è iniziato nel gennaio 2017 dalla collaborazione di Azienda USL di Bologna, Alstom e Angsa Bologna, l’associazione che riunisce i famigliari delle persone con autismo. Quattro persone, dai 18 ai 42 anni, con disturbo dello spettro autistico ad alto funzionamento sono state inserite, con un percorso di formazione e accompagnamento, nel team Alstom di Bologna specializzato nelle attività di verifica e test di impianti. L’innovatività del progetto risiede nel fatto che Alstom e Azienda USL hanno colto le potenzialità di queste persone inserendole in mansioni lavorative che ne valorizzano il talento, in un’ottica di arricchimento reciproco sia per loro che, oggi, sono a tutti gli effetti dipendenti Alstom, sia per l’azienda stessa.

Accompagnati dagli educatori del Dipartimento di Salute Mentale dell’Azienda Usl di Bologna e da un team di ingegneri Alstom, i protagonisti del progetto Rain Man hanno compiuto un semestre di tirocinio professionale per acquisire le competenze di analista programmatore. Il tirocinio è stato quindi successivamente rinnovato, per tutti, per un secondo semestre, per concludersi con un’assunzione a tempo indeterminato. Un quinto partecipante al progetto, inserito inizialmente in azienda con un percorso scolastico di alternanza scuola-lavoro, terminerà il tirocinio il 31 dicembre 2018.

Al centro del percorso d’inserimento lavorativo le abilità professionali altamente qualificanti e specifiche del mondo del segnalamento ferroviario unite a quelle sociali dei partecipanti al progetto, ovvero le competenze, relazionali e comunicative. Per ognuno di loro sono stati definiti obiettivi specifici e personalizzati, riguardanti le abilità lavorative e quelle sociali. Il team Alstom e gli uomini del progetto Rain Man sono stati affiancati quotidianamente durante il tirocinio dagli educatori dell’Azienda Usl di Bologna. Durante tutto il percorso di formazione, oltre a diverse forme individuali di supporto, gli educatori hanno affrontato e risolto, assieme ai protagonisti, piccoli ostacoli legati alle rispettive situazioni personali e famigliari, per facilitarne l’ingresso nella realtà professionale dell’azienda. Prima dell’inizio del tirocinio e nel corso dell’anno, sono stati realizzati corsi di formazione specifica per i dipendenti di Alstom, oltre a briefing periodici di verifica con i responsabili dell’azienda.

“Dei cinque uomini, seguiti dal nostro team del Dipartimento di Salute Mentale, solo uno aveva precedenti esperienze lavorative, in ambito tuttavia del tutto diverso, e quattro vivono ancora in famiglia. Per tutti, l’obiettivo era acquisire o potenziare la propria autonomia dalla famiglia, attraverso un inserimento lavorativo che ne valorizzasse le rispettive abilità e la preparazione scolastica acquisita, in un caso di livello universitario, per tutti gli altri di scuola superiore L’inserimento lavorativo non è tuttavia un punto di arrivo. Al contrario, partendo dall’autonomia professionale ed economica raggiunta dai protagonisti di Rain Man, gli educatori dell’Azienda Usl di Bologna stanno ora sviluppando progetti personalizzati per rafforzarne competenze e consapevolezze nella gestione del quotidiano. In vista, per tutti, la possibilità di affrancarsi dalla vita in famiglia e costruire una propria indipendenza abitativa” ha dichiarato Francesca Novaco, Direttore Sanitario Azienda Usl di Bologna.

“La politica di responsabilità sociale è fortemente radicata in Alstom e la diversità e inclusione rappresentano un capitolo importante nella strategia aziendale. Il progetto Rain Man è stata un’esperienza d’inclusione arricchente per tutti noi di Alstom Bologna, sia professionalmente, sia umanamente. Abbiamo dato prova, anche in situazioni di disabilità, dell’importanza di valorizzare il singolo individuo, esaltandone al meglio le capacità. Questo genera un incredibile valore aggiunto per l’azienda. L’arricchimento, poi, non si ferma al luogo di lavoro, ma continua anche nel privato, si trasmette al territorio, permette di superare le paure i pregiudizi e abbracciare le diversità, imparando ad accettarsi reciprocamente. Ci auguriamo che anche altre aziende possano trarre ispirazione da questo progetto di valorizzazione delle risorse, ognuna nella sua specificità” ha dichiarato Gabriella Morra, Direttore Risorse Umane Segnalamento, Sistemi e Infrastrutture Alstom Italia.

L’esperienza di successo bolognese di Rain Man, prima nel suo genere in Italia, è già oggetto di studio in altre realtà del Paese per verificarne la replicabilità. All’interno del Segnalamento di Alstom Italia, che oltre a Bologna comprende anche le sedi di Bari e Firenze, è stato avviato da settembre 2018, un progetto Rain Man a Firenze, in collaborazione con l ’ASL Toscana, per l’inserimento di tre collaboratori.