In seguito alle denunce di Nidil/Cgil all’Ispettorato territoriale del lavoro, è emersa con tutta evidenza la irregolarità di due sedicenti società e due agenzie di lavoro che da diversi anni operavano sul territorio modenese, e non solo, fornendo assistenti familiari (le cosiddette badanti).
Come denunciato dal sindacato, l’Ispettorato avrebbe accertato per ognuna delle società significative irregolarità nei contratti di lavoro, evasione contributiva e fiscale, ricorso al lavoro nero e all’utilizzo improprio nelle buste paghe di voci “trasferta” e “assenze/permessi”.
Tutto questo, spiega il sindacato, si è tradotto per diverse centinaia di lavoratrici in vero e proprio sfruttamento tanto basta che in conseguenza delle irregolarità riscontrate sono state contestate complessivamente circa 950.000 euro di sanzioni amministrative ed effettuati recuperi di contributi previdenziali e assicurativi per oltre 750.000 euro. I titolari delle ditte sono stati denunciati all’Autorità giudiziaria da parte dell’Ispettorato del Lavoro per intermediazione illecita, sfruttamento del lavoro e altre violazioni di carattere penale.
Già con la denuncia di Nidil/Cgil fatta anche a mezzo stampa nel maggio 2017, tante famiglie hanno aperto gli occhi e si sono rese conto di trovarsi di fronte a situazioni illecite, molte di loro hanno proceduto alla chiusura dei rapporti commerciali con le società in questione, assumendo direttamente le lavoratrici.
Nidil, insieme alla Cgil di Modena, ha intenzione di costituirsi parte civile nei processi penali che verranno avviati verso le società coinvolte a difesa dei diritti delle lavoratrici che sono state vittime delle gravi violazioni dei loro diritti.