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Castiglione dei Pepoli: una targa e una mostra per i caduti della Grande guerra

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Domenica 4 novembre è stata apposta a Castiglione dei Pepoli, in occasione del centenario della Grande guerra, una targa finanziata dal Lions Club che descrive il monumento ai caduti posto nel Parco della Rimembranza (alle spalle del municipio). Qui sorge infatti un complesso monumentale realizzato nel 1927 dallo scultore Pasquale Rizzoli, lo stesso cui si deve il monumento di Piazza VIII Agosto a Bologna. L’opera in bronzo raffigura un fante ferito, coperto solo dall’elmetto e da un drappo appoggiato sulla gamba destra nell’atto di alzare con la mano destra la daga, la spada dei legionari romani.

Non si è trattato di una iniziativa isolata: il club ha infatti ripristinato le targhe sui principali edifici storici del paese, in modo che i visitatori possano coglierne le notizie storiche e apprezzarne il valore. Erano presenti alla cerimonia Massimiliano Vespa, presidente del locale Lions Club, il maresciallo dei carabinieri Pietro Di Gaetano,il parroco padre Felice e il sindaco di Castiglione Maurizio Fabbri che ha ricordato che «Castiglione dei Pepoli ha pagato un tributo altissimo per le due guerre mondiali. È pertanto doveroso ricordare il sacrificio di tanti concittadini che con la loro vita ci hanno consentito oggi di vivere in pace».

Dopo la cerimonia i partecipanti si sono spostati nel Centro di Cultura Paolo Guidotti dove è stata inaugurata la mostra “I Castiglionesi alla Grande guerra: braccianti e operai sulla linea del fronte”.

Saranno esposti e visitabili tutte le domeniche dalle 15 alle 18,30 fino al 6 gennaio 2019 testimonianze d’epoca della guerra 1915-1918. La mostra, curata da Michelangelo Abatantuono dell’Associazione Culturale Terra Nostra, nasce soprattutto grazie al lavoro di ricerca dell’associazione: l’archivio storico comunale infatti conserva diversi questionari realizzati negli anni dai quali è stato possibile ricostruire le schede dei caduti. Chi erano, cosa facevano prima di partire, qual era insomma la loro storia.

Queste informazioni sono state la base per realizzare una trentina di pannelli che, insieme a foto e documenti, permetteranno ai visitatori di conoscere meglio non solo le vicende dei caduti, ma anche quella di chi rimaneva a casa e doveva affrontare la difficile vita quotidiana durante una economia di guerra.