Visitate il sito ufficiale del Castello di Bardi e provate a non restare affascinati da questa fortezza pluricentenaria, arroccata su uno scoglio rosso al centro della valle del Ceno. Il Castello, completato agli inizi del X secolo, si trova a una settantina di chilometri da Parma e sarà per questo che molti turisti in viaggio nella città emiliana non pensano neppure a farci un salto. Sbagliano, ovviamente, perché si tratta di una testimonianza storica di enorme importanza, al pari di tanti altri piccoli gioielli dell’Emilia Romagna che spesso rimangono in secondo piano nelle guide.
Questo discorso vale, ad esempio, per le cascate del Bucamante. Si trovano in località Granarolo, nel modenese, all’interno di una foresta di latifoglie, e costituiscono un punto di interesse davvero imperdibile per chiunque apprezzi i suoni e i colori della vegetazione. È possibile raggiungerle tramite due sentieri alternativi, quello di Odina e quello di Titiro, che fanno riferimento a una vecchia leggenda tanto popolare da aver dato nome alle cascate stesse: Odina e Titiro erano due amanti che finirono per gettarsi nella cascata a causa dell’impossibilità di proseguire la loro relazione.
Chiudiamo il nostro piccolo viaggio scendendo fino Sant’Arcangelo di Romagna e poi, da lì… scendendo ancora. Questo borgo medievale della provincia di Rimini sorge infatti su una vera e propria città sotterranea, che è possibile visitare: il turista può così fare un viaggio nel tempo in cui gli abitanti di Santarcànzal vivevano protetti da ogni lato dalle mura. Sopravvivere allora non era uno scherzo, e il rischio degli assedi costringeva i residenti a prepararsi per ogni evenienza: oggi di quell’epoca ci restano centinaia di grotte, pozzi, sale e gallerie. Quel che si dice spettacolo nascosto – ma non troppo, per fortuna.
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