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Manovra antismog, le richieste di CNA Modena alla Regione in vista del prossimo bando per l’acquisto di veicoli poco inquinanti

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Come è noto, quest’anno la manovra antismog coinvolgerà anche i veicoli diesel euro 4, mezzi spesso perfettamente funzionanti, visto che la vita media di un veicolo commerciale supera frequentemente i dieci anni. Bene fa, quindi, la Regione Emilia-Romagna, a mettere a punto un bando che faciliti la situazione di questi mezzi inquinanti.

E’ però necessario che il bando, rispetto al 2017, quando fu poco utilizzato, veda allargata la sua applicabilità. Ad esempio, per ciò che riguarda il domicilio delle aziende coinvolto: occorre superare il vincolo geografico dell’anno scorso, che limitava il beneficio alle imprese localizzate nelle città con più di trentamila abitanti (quelle interessate dalla manovra, per intenderci), a tutte le imprese del territorio regionale.

Ma c’è anche un altro aspetto altrettanto importante: l’anno scorso si è rivelata troppo rigida anche la definizione dei mezzi rientranti nel bando: quelli elettrici, ibridi e bifuel gas e metano, abbinati oggi esclusivamente alle motorizzazioni a benzina. Mezzi, peraltro, poco diffusi, in particolare oltre a una certa portata. Per rendere davvero fruibile il bando, secondo l’Associazione, è quindi necessario estendere l’agevolazione anche all’acquisto di diesel euro 6, che peraltro non sono nemmeno chiamati in causa dal piano Aria.

Inoltre, essendoci una correlazione piuttosto stretta tra la portata dei veicoli commerciali e il loro prezzo, avrebbe una logica ben comprensibile l’introduzione di una forbice nell’importo del finanziamento che favorisca i mezzi più grandi, e quindi anche più costosi.

Se, però, da un lato la Regione Emilia-Romagna è chiamata ad ampliare l’applicabilità del Bando per farne uno strumento davvero utile al controllo della qualità dell’aria, dall’altro è necessario che il Governo contribuisca ad aumentare ulteriormente la risorse a disposizione, necessarie per il rispetto della normativa comunitaria in materia, affinché aumenti l’importo destinato alla singola impresa.