Le condizioni climatiche favorevoli annunciano la prossima fioritura dei funghi richiamando gli appassionati raccoglitori nei boschi ricchi di tante specie e varietà, purtroppo non tutte commestibili. Alcune varietà tossiche o velenose possono confondere il raccoglitore poco esperto comportando grave rischio di intossicazione.
L’Ispettorato micologico del Dipartimento di Sanità Pubblica dell’Azienda AUSL di Reggio Emilia ha il compito fondamentale di tutelare la salute della popolazione negli aspetti legati al consumo di funghi sui quali svolge il servizio gratuito di verifica di commestibilità e offre un approccio informativo e didattico scientificamente corretto sul relativo consumo.
Ricordiamo che la commestibilità di un fungo può essere confermata solo dopo la sua appropriata identificazione e, quindi, dopo l’attribuzione del nome scientifico al quale corrisponde il giudizio di commestibilità – non commestibilità – tossicità.
In presenza di un fungo che non si è mai raccolto e che non si conosce si raccomanda, pertanto, di diffidare di presunti “esperti” e di rivolgersi sempre agli ispettorati micologici che operano nelle aziende sanitarie.
L’Ausl di Reggio Emilia a partire dal 3 Settembre e fino al 23 Novembre assicura la presenza di personale esperto cui i cittadini possono rivolgersi nelle seguenti sedi:
- Reggio Emilia, via Amendola, 2 – Dipartimento di Sanità Pubblica, 1° piano,
il lunedì e mercoledì dalle ore 14.00 alle ore 16.00, il venerdì dalle ore 10.30 alle ore 12.30; - Castelnovo Monti,via Roma, 2 c/o Ospedale – Servizio di Igiene e Sanità Pubblicail lunedì e venerdì dalle ore 8.30 alle ore 10.30;
- Scandiano,via Martiri della Libertà, 8, Servizio Igiene e Sanità Pubblica il lunedì dalle 11.00 alle 12.30.
I metodi empirici purtroppo comunemente diffusi per verificare la commestibilità (es: utilizzo di aglio o argento che diventerebbero scuri in presenza di specie velenose) sono privi di ogni fondamento. Non è vero, altresì, che tutti i funghi che crescono sugli alberi o nei prati sono commestibili come non è vero che se mangiati dalle lumache o da altri animali sono buoni.
Si ricorda, infine, che anche i funghi considerati commestibili hanno difficile digeribilità ed è consigliato consumarli sempre cotti e in quantità moderata, evitando di farlo in pasti ravvicinati. Non sono, in ogni caso, l’alimento ideale per bambini, persone anziane, donne in gravidanza, soggetti intolleranti a particolari alimenti, farmaci o che soffrano abitualmente di disturbi a fegato, intestino, pancreas e patologie renali.
Inoltre è bene sapere che i funghi messi in commercio o utilizzati per la somministrazione devono essere preventivamente controllati e certificati dall’Ispettorato Micologico dell’Azienda USL o da altro micologo iscritto all’albo nazionale e regionale. Su ogni singola cassetta o altro tipo di espositore contenente i funghi deve essere presente uno specifico cartellino attestante l’avvenuto controllo del micologo.
I funghi raccolti devono essere:
- posti in cassette od altri imballaggi idonei da utilizzarsi per la vendita e contenenti una sola specie fungina;
- freschi, interi, in buono stato di conservazione;
- puliti da terriccio, foglie ed altri corpi estranei.
È sempre vietata la vendita itinerante di funghi spontanei.
Vademecum del buon raccoglitore
- Raccogliere solo funghi conosciuti come sicuramente commestibili, integri e in buono stato di conservazione; scartare quelli troppo maturi o troppo giovani, ammuffiti, fradici o con presenza di vermi.
- I funghi vanno raccolti interi, senza tagliarli alla base, ma facendoli ruotare leggermente, avendo cura di non arrecare danno alla parte del fungo che rimane nel terreno (micelio) né all’ambiente circostante.
- Portare sempre con sé un coltellino per pulire sul posto i funghi raccolti, eliminando alla base del gambo terriccio, foglie o altro, facendo attenzione a non alterare i singoli caratteri morfologici del fungo, ciascuno dei quali è fondamentale per un sicuro riconoscimento.
- I funghi poco conosciuti o dubbi vanno riposti in contenitori separati per evitare, nel caso fossero velenosi, la frammentazione e il mescolamento con l’intero raccolto e trasportati integri per permetterne la corretta identificazione da parte dell’Ispettorato Micologico.
- Raccogliere, per l’uso alimentare, solo funghi che si conoscono perfettamente e, in caso di incertezza anche minima, evitarne il consumo.
- Usare recipienti rigidi e aerati, ad esempio cesti di vimini, per mantenere i funghi integri e freschi e favorire la dispersione delle spore; evitare nel modo più assoluto i sacchetti di plastica o simili perché favoriscono la putrefazione e la formazione di veleni.
- Al rientro a casa ricontrollare con calma ogni esemplare raccolto.
- I funghi non raccolti, anche se riconosciuti non commestibili, non devono essere distrutti o calpestati, poiché essi svolgono un ruolo importantissimo nell’equilibrio del bosco e sottobosco.
- I funghi assorbono sostanze chimiche, pertanto evitare di raccogliere funghi lungo strade di intenso traffico, in prossimità di discariche e scarichi fognari, presso terreni coltivati e frutteti.