Si intitola “Partenze, arrivi, accoglienze. Storie di vita: la tua, la mia, la nostra”, e vuole essere una serata per confrontarsi su tematiche che oggi sono di stretta attualità, ma il più delle volte affrontate da punti di vista che rappresentano preconcetti e pregiudizi.
Si svolgerà martedì 7 agosto in piazza Unità, nel cuore del Centro storico di Castelnovo, alle ore 21, ed è organizzata dalla Casa della Carità di Cagnola, il Comune di Castelnovo Monti, l’Oratorio Don Bosco, l’Associazione Culturale Al Bayt, il gruppo Humans of Appennino.
Sarà una serata di incontri e racconti, con interventi di ragazzi africani che abitano in Appennino da circa un anno e mezzo. Ragazzi che stanno vivendo un momento non facile, ma vogliono comunque condividere la loro esperienza. Inoltre ci sarà la testimonianza di una signora italiana che racconterà la sua esperienza durata diversi anni di emigrante all’estero, e l’intervento di un seminarista del Pontificio Istituto Missioni Estere in Brasile.
Afferma il Vicesindaco di Castelnovo e Assessore ai Servizi sociali, Emanuele Ferrari: “Ascoltare le storie di questi ragazzi sarà un’occasione autentica di cittadinanza consapevole. Un modo semplice e diretto per ribadire qual’è la nostra idea di comunità: come una piazza dove le persone si incontrano e cercano un dialogo che parte dal riconoscimento delle proprie unicità e differenze. Un modo di essere e abitare il mondo che supera il concetto nudo e crudo di accoglienza e chiede di entrare in una dialettica dell’ospitalità, dove l’altro diventa parte essenziale di noi stessi. Dove noi stessi ci mettiamo in ascolto e in gioco, fino in fondo. Oltre ogni forma di facile e sterile pregiudizio”.
Aggiunge il Sindaco Enrico Bini: “Crediamo che in questo momento sia molto importante combattere paure e chiusure diffuse attraverso l’incontro e la conoscenza. Conoscenza che comprende anche la nostra storia, di italiani e in particolare di popolazioni dell’Appennino, che hanno un passato in cui moltissime persone sono emigrate in tutto il mondo in cerca di una vita migliore. Conoscere le storie di chi oggi si mette in viaggio, partendo da zone di guerra, e cerca opportunità di sopravvivenza, può contribuire a superare pregiudizi e stereotipi spesso sbagliati. Crediamo sia importante in questo momento coltivare e diffondere umanità e sensibilità, e l’obiettivo della serata è principalmente questo”.