Leggere come libertà di immergersi in mondi. E scrivere come possibilità di confrontarsi con se stessi e libertà di creare mondi. Leggere e scrivere come atti di libertà, che possono attraversare i muri in due direzioni spaccando il dentro / fuori.
Si intitola “Sognalib(e)ro” il Premio letterario riservato a detenuti di carceri italiane promosso a livello nazionale dal Comune di Modena in collaborazione con la Direzione generale del Ministero della Giustizia – Dipartimento amministrazione penitenziaria, con Giunti editore, e con il sostegno di BPER Banca.
Il concorso, ideato e progettato con il Comune da Bruno Ventavoli, direttore del settimanale “Tuttolibri” del quotidiano “La Stampa”, mira a promuovere lettura e scrittura negli istituti penitenziari, dando concreta espressione all’articolo 27 della Costituzione. La delibera con il progetto e il regolamento dell’iniziativa, proposta dall’assessore alla Cultura Gianpietro Cavazza è stata approvata nei giorni scorsi dalla Giunta.
L’iniziativa è stata presentata questa mattina, lunedì 6 agosto, in Municipio, con una conferenza stampa alla quale sono intervenuti il vicesindaco e assessore alla Cultura Gianpietro Cavazza, Giordano Bruno Ventavoli, Marco Bonfiglioli, dirigente del Provveditorato amministrazione penitenziaria di Emilia Romagna e Marche; Eugenio Garavini, vice direttore generale vicario di BPER Banca.
Ritenuto particolarmente qualificante e di rilievo umano, culturale e sociale, il progetto consiste in un concorso letterario che prevede l’assegnazione di due premi, uno a un’opera letteraria valutata e votata dai detenuti che parteciperanno, l’altro a un elaborato prodotto dai detenuti stessi, che potrà, essere pubblicato da Giunti “se di eccezionale valore”, spiega la stessa casa editrice. L’obiettivo è “aprire” uno spaccato sulle carceri, mondo che, per i comuni cittadini è oscuro, circondato da sospetti e pregiudizi. E dimostrare che la lettura e la scrittura sono un importante strumento di riabilitazione del detenuto (principio sancito dalla Costituzione).
A Modena, l’attenzione dell’Amministrazione comunale e di associazioni di volontariato e culturali nei confronti della realtà penitenziaria, ha portato a realizzare progetti dentro il carcere, con l’obiettivo di concorrere a un’azione di coinvolgimento dei detenuti in attività di recupero e rieducazione, nella cornice di una interrelazione positiva tra carcere e società civile. È in questo solco che il Comune promuove il concorso attraverso le proprie biblioteche.
Per la prima edizione di Sognalib(e)ro sono stati individuati dal ministero della Giustizia dieci istituti, dove sono attivi laboratori di lettura o di scrittura creativa, coinvolti nel progetto: la Casa Circondariale di Torino Lorusso e Cotugno, quella di Modena, la Casa di Reclusione di Milano Opera, quelle di Pisa, Brindisi, Trapani, Verona e Cosenza; quelle femminili di Roma Rebibbia e Pozzuoli.
Il Premio Sognalib(e)ro si articola in due sezioni. Nella sezione Narrativa italiana, una giuria popolare composta dagli aderenti ai gruppi di lettura delle carceri. attribuisce il premio, valutando il migliore all’interno di una rosa di tre romanzi italiani di recente edizione, scelti da una giuria di scrittori affermati come Elena Ferrante, Walter Siti e Antonio Manzini, affiancati da Antonio Franchini, direttore editoriale di Giunti e presieduta da Bruno Ventavoli. In concorso ci sono “L’Arminuta” di Donatella di Pietrantonio (Einaudi), vincitrice del Campiello 2017; “Una storia nera” di Antonella Lattanzi (Mondadori) e “Perduto in paradiso” di Umberto Pasti (Bompiani). Grazie alla generosità dei rispettivi editori il Comune di Modena ha inviato ai gruppi di lettura delle dieci carceri cinque copie di ciascun libro. Il premio consiste nell’acquisto e invio, agli istituti penitenziari partecipanti, di titoli scelti dall’autore decretato vincitore dai gruppi di lettura interni.
Nella stessa sezione rientra il Premio BPER Banca, che assegnerà un riconoscimento speciale allo scrittore vincitore.
La seconda sezione del premio è dedicata agli inediti. La giuria di esperti attribuisce il premio a un’opera originale inedita scritta dai detenuti/e (romanzo, racconto, antologia di racconti e/o poesie) che potrà essere pubblicata da Giunti a stampa e/o in formato ebook. Il premio consisterà, inoltre, nella donazione da parte della casa editrice Giunti di libri alla biblioteca del carcere del vincitore.
La partecipazione al Premio è aperta ai cittadini italiani e stranieri, comunitari ed extracomunitari, senza limiti di età, attualmente detenuti negli istituti penitenziari individuati dal Ministero della Giustizia. A ogni detenuto è consentito partecipare a una o a entrambe le sezioni.
Per la prima, ogni Istituto deve far pervenire entro il 13 novembre all’indirizzo mail info.cultura@comune.modena.it il punteggio attribuito dagli aderenti al proprio gruppo di lettura a ogni libro candidato, secondo modalità stabilite dal regolamento.
Per la seconda sezione, ciascun autore può inviare al massimo due opere inedite che devono essere in lingua italiana. Le opere dovranno essere in forma dattiloscritta e spedite il termine del 13 novembre via e-mail (info.cultura@comune.modena.it).
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(immagine, da sx: Giordano Bruno Ventavoli, ideatore dell’iniziativa; Marco Bonfiglioli, dirigente Provveditorato amministrazione penitenziaria Emilia Romagna; Eugenio Garavini, vice direttore vicario Bper banca; Gianpietro Cavazza, vice sindaco e assessore alla Cultura del Comune di Modena)