Si sono conclusi nelle settimane scorse i lavori a cura dell’Ente di gestione per i Parchi e la Biodiversità Emilia Orientale presso il “Suviana Camping” sulle sponde occidentali del lago di Suviana, nel comune di Castel di Casio, costati € 41.360,54 e finanziati dalla Regione Emilia-Romagna, dall’Ente stesso e dal Comune di Castel di Casio.
Grazie agli interventi è stato scongiurato il rischio che gli scarichi potessero raggiungere il lago, visto il lavoro di raccolta compiuto. La posizione del camping infatti rendeva difficile il collegamento con la rete fognaria esistente, perché quest’ultima si trovava in una posizione sopraelevata rispetto al campeggio. Gli scarichi fino a poco tempo venivano raccolti e trattati tramite impianti che non ne garantivano la perfetta depurazione. L’intervento invece risolve definitivamente questo problema tramite un sollevamento meccanico che permette il collegamento diretto con la rete fognaria. L’alveo del corso d’acqua non ha alcuna subito alcun modifica ed è stato possibile escludere ogni possibilità di contaminazione sia durante l’esecuzione dei lavori, sia durante la fase di esercizio.
Formatosi nel 1932 dopo la costruzione di una diga alta 91,5 metri sul fiume Limentra, il lago di Suviana è il più grande della provincia bolognese e uno dei maggiori della Regione Emilia-Romagna. Viene utilizzato per la produzione di energia idroelettrica ma anche per attività turistiche e per sport acquatici: proprio per questo motivo la tutela della qualità delle acque è un fattore fondamentale.
Non nasconde di essere particolarmente soddisfatto Mauro Brunetti, sindaco di Castel di Casio, dopo la conclusione dei lavori che hanno messo in sicurezza la qualità delle acque del lago.
“Un intervento necessario per il quale esprimiamo tutta la nostra soddisfazione” spiega il primo cittadino “che risolve un problema che da anni attendeva una soluzione. A questo punto la qualità e la pulizia delle acque del lago di Suviana sono garantite”.
Da parte sua il presidente dell’Ente di gestione per i Parchi, Sandro Ceccoli, commenta che “con questi lavori crediamo di aver adempiuto alla nostra missione, cioè la salvaguardia della biodiversità, la difesa dei parchi e del loro interesse naturale, ma anche dato un impulso alla valorizzazione turistica dell’area di nostra competenza”.