Il Comune di Castiglione dei Pepoli ha deciso di intraprendere un percorso partecipativo, attraverso assemblee pubbliche, per delineare le linee guida della programmazione urbanistica perseguendo un obiettivo generale: ridurre il consumo di suolo attraverso il recupero e le rigenerazione urbana.
In linea infatti con la legge urbanistica regionale (24/2017) e con la delibera della giunta regionale che a fine marzo ha individuato gli strumenti per il monitoraggio del consumo di suolo, il nuovo piano urbanistico, nelle intenzioni della giunta comunale, dovrà risolvere problemi storici e cogliere al meglio le potenzialità, senza ricorrere necessariamente a nuove costruzioni. Occorre infatti migliorare la viabilità, l’accessibilità, aumentare i parcheggi e gli spazi verdi.
Il primo incontro pubblico è previsto per il 26 giugno alla presenza dell’assessore regionale Raffaele Donini: i laboratori saranno guidati da un team di professionisti (architetti, ingegneri, exterior designer).
Il sindaco di Castiglione Maurizio Fabbri spiega l’iniziativa con queste parole: “Sono fortemente convinto che vada impostata una programmazione che ci permetta di avere diversi progetti nel cassetto. Questo perché ci sono diversi bandi e canali di finanziamento nazionali e regionali, per i quali occorre avere progetti pronti. Su questo abbiamo deciso di investire. La logica non è più: ho i soldi a bilancio, e decido come spenderli. Ma semmai: individuo il progetto giusto, valuto quanto costa, e dopo cerco i finanziamenti partecipando a vari bandi”.
La differenza rispetto al passato consiste nella consapevolezza di quanto sia importante il coinvolgimento dei cittadini, attraverso laboratori che portino ad una progettazione realmente partecipata da residenti e stakeholders.
Dopo il primo incontro del 26 giugno e i laboratori sul capoluogo, la procedura sarà replicata anche a Baragazza, dove l’obiettivo è ridisegnare il centro del paese, fulcro strategico di una zona ad alta vocazione turistica, vista la presenza di numerosi sentieri e la vicinanza con il Santuario di Boccadirio, il lago di Tavianella e il vivaio delle Cottede. Terzo appuntamento a San Giacomo, borgo sulla Futa che l’amministrazione vuole rivalorizzare. Se l’esperienza darà i frutti sperati, sarà estesa alle altre frazioni, con la certezza manifestata dall’amministrazione comunale che la condivisione aumenti la possibilità di realizzare interventi funzionali, evitando certe divisioni del passato, per un territorio bello ma anche molto fragile.