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Guasto ad un bus Seta: nessun principio di incendio ma solo un’avaria al compressore

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In merito all’episodio accaduto ieri, giovedì 24 maggio, alle ore 19,30 in via Emilia Est bivio via Fusco a Modena allorchè un mezzo Seta in servizio sulla linea urbana 1 ha registrato un avaria meccanica erroneamente interpretata come principio di incendio, l’azienda comunica quanto segue:

“Il guasto al bus in servizio urbano a Modena (matricola aziendale 78, immatricolato nel 1998 ed in regola con il previsto programma di manutenzione) non ha provocato incendi, né principi di incendio. L’avaria – difetto non rilevabile nelle ordinarie pratiche di manutenzione – ha riguardato l’interno del compressore che fornisce aria compressa alle diverse parti del mezzo (es.: sistema di apertura/chiusura porte). Il surriscaldamento che sì è determinato con il normale funzionamento del mezzo ha prodotto la fusione di alcuni componenti in plastica, provocando il rilascio dell’odore acre percepito dai passeggeri. Il contatto tra surriscaldamento dell’aria all’interno del compressore e residui oleosi ha sprigionato vapori che hanno indotto il conducente del mezzo ad intervenire precauzionalmente, allertando i soccorsi. I passeggeri presenti a bordo non hanno mai corso alcun pericolo. Il mezzo in questione è già stato ripristinato e tornerà in servizio entro pochi giorni, una volta espletati ulteriori controlli”.

“Informazioni superficiali e non adeguatamente verificate, forse indotte da fonti altrettanto inaffidabili – commenta l’episodio Vanni Bulgarelli, Presidente di Seta – stanno danneggiando il lavoro di centinaia di persone e un’azienda pubblica alle prese con il complesso compito di produrre investimenti e crescita qualitativa dei servizi, anche in assenza di risorse adeguate. I dati e i fatti presentati nei giorni scorsi – con i risultati di bilancio 2017 e del primo Bilancio di Sostenibilità redatto da Seta – descrivono oggettivamente una realtà diversa e positiva. E’ poi infantile tentare una contrapposizione tra bacini (ovvero tra Modena, Reggio Emilia e Piacenza) nell’impegno di Seta per il rinnovo della flotta. Non serve una sterile polemica, ma la conoscenza dei fatti. I finanziamenti statali sono stati prioritariamente erogati, come disposto dalle norme, per sostituire i mezzi più vecchi Euro 0 e 1, presenti per Seta solo a Reggio Emilia. La gara per l’acquisto sì è conclusa nei tempi previsti e le forniture sono state regolari, come a Piacenza. La Regione ha poi destinato fondi europei vincolati all’acquisto di mezzi ecologici, a metano ed elettrici, utilizzabili solo a Modena viste le dotazioni infrastrutturali presenti (deposito gas metano e filovia). La gara per i bus a metano coordinata da Tper ha avuto tempi più lunghi di preparazione, ha visto ricorsi e ritardi nella consegna da parte del costruttore. Per questo i mezzi destinati a sostituire a Modena i veicoli più vecchi arriveranno con un  anno di ritardo rispetto al Piano finanziato da Seta due anni fa”.

In merito alle risorse destinate alla manutenzione dei mezzi (costi del personale, costi per materiali e ricambi, costi per interventi esterni), il Presidente di Seta ricorda inoltre che “L’ammontare complessivo stanziato dall’azienda nel triennio 2015-2017 è considerevolmente superiore a quello del triennio 2012-2014. Stiamo parlando – per tutta l’azienda – di una cifra che è passata da 26.140.920 € a 29.819.247 € (+14%). Ancora più significativo il confronto relativo al solo bacino di Modena, dove si è passati da un ammontare di 10.807.582 € a 12.535.568 € (+15,9%). Vengono così del tutto destituite di fondamento le dichiarazioni interessate di presunti esperti, che lamentano una scarsa attenzione a questo fondamentale elemento di gestione dell’azienda. Dati e cifre ufficiali e verificati sono a disposizione di chiunque e verranno ulteriormente ribaditi nel corso dell’Assemblea dei soci che si terrà lunedì 28 maggio”.