Home Cronaca Fantasmi del greto, operazione antidroga tra Parma, Reggio e Modena

Fantasmi del greto, operazione antidroga tra Parma, Reggio e Modena

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Nella giornata di ieri la Polizia di Stato ha dato esecuzione all’Ordinanza di Applicazione di misura cautelare emessa dal Gip presso il Tribunale di Parma dr. Alessandro Conti, chiudendo l’indagine denominata “Fantasmi del greto”, coordinata dal Sost. Proc. della Repubblica dr. Andrea Bianchi.

Nel corso dell’operazione iniziata alle prime ore dell’alba di ieri ed in cui sono stati impiegati oltre 30 uomini delle Squadre Mobili di Parma, Milano, Reggio Emilia, Modena e Mantova, con l’ausilio del Reparto Prevenzione Crimine “Emilia Romagna Occidentale” e dell’Unità cinofila Antidroga della Questura di Genova e della Polizia Scientifica di Parma, sono stati tratti in arresto Z.K., alias “Khammousa”, cittadino tunisino classe ’87; J.F., cittadino tunisino classe ’80; Y.A., cittadino tunisino classe ’85;  L.R., cittadino marocchino classe ’86; ed A.H., cittadino marocchino classe ’78 e perquisite le abitazioni di altri 7 indagati in stato di libertà.

L’indagine ha avuto inizio nell’aprile del 2015, quando personale della sezione Antidroga, veniva a conoscenza di un intenso traffico di stupefacenti effettuato nei pressi del greto del fiume Parma e, in particolare, nel tratto compreso tra ponte Dattaro e ponte Stendhal da cittadini di origine tunisina.

I primi servizi svolti dal personale della sezione antidroga, consentivano di raccogliere immediatamente numerosi riscontri rispetto alla segnalazione.

Nell’area indicata veniva identificato S.O. cittadino tunisino, già noto agli investigatori per precedenti in materia di stupefacenti, e venivano documentate numerose cessioni fatte a cittadini italiani e stranieri, secondo una modalità ricorrente che consentiva all’uomo di sentirsi al riparo da qualunque controllo delle forze di Polizia: Questi, infatti, agganciava il cliente nei pressi del greto e, una volta, definita la contrattazione ed incassato il denaro, si addentrava nella vegetazione per prendere lo stupefacente richiesto, per poi tornare verso il cliente a consegnarglielo.

La successiva attività investigativa, supportata da presidi tecnologici, inizialmente incentrata sul soggetto di origine tunisina, ha consentito di accertare che nella medesima area e con le medesime modalità operavano altri connazionali, successivamente identificati in Z.K., alias “Khammousa”,  J.F. e Y.A. (nonché S.S. classe ’92 e R.M. classe ’85 indagati in stato di libertà) e di definire meglio le modalità di aggancio con i clienti i quali contattavano telefonicamente i loro spacciatori per poi raggiungerli “al solito posto”.

“Solito posto” che, poi, nel corso delle indagini è cambiato: il monitoraggio degli indagati, infatti, ha permesso di accertare che questi, dopo alcuni mesi dall’avvio dell’indagine, si erano spostati in zona Campus e precisamente nella zona del greto prospicente strada Serra, dove continuavano nella loro attività, con le medesime modalità.

L’attività di indagine consentiva, inoltre, di accertare che gli odierni indagati operavano in stretta sinergia tra di loro, condividendo i clienti o dirottandoli verso il sodale che avesse il tipo di stupefacente richiesto: si è accertato, infatti che S.O., S.S. e R.M. erano principalmente dediti allo spaccio di hashish, mentre Z.K., alias “Khammousa”, J.F. e Y.A. si occupavano, prevalentemente, dello spaccio di eroina e cocaina.

Risalendo la “filiera” dello spaccio, è stato possibile accertare che, per il tramite di di L.R. e N.M. cittadina marocchina classe ’89 (indagata in stato di libertà), gli odierni indagati si approvvigionavano di sostanza stupefacente, soprattutto hashish, da un gruppo di cittadini marocchini, domiciliati nell’hinterland milanese che, a loro volta, importavano la droga direttamente dalla spagna, come accertato nel corso di un servizio operato congiuntamente da personale delle Squadre Mobili di Parma e Milano che portava al sequestro di 34 kg. di hashish ed all’arresto di L.K. cittadino marocchino classe ’88 e T.A.R..

L’operazione, nel suo complesso, ha consentito di documentare centinaia di cessioni di sostanza stupefacente effettuate, oltre che nel capoluogo Parmigiano, anche nelle province di Modena e Mantova, oltre a condurre complessivamente all’arresto di 13 persone ed al sequestro di 65 Kg di hashish, 100 gr. di cocaina e 150 gr. di eroina.