Alla fine un impegno improvviso ha impedito al Presidente della Regione Emilia – Romagna Stefano Bonaccini di partecipare all’incontro che si è svolto questa mattina al Cattaneo – Dall’Aglio, rivolto agli studenti delle scuole superiori di Castelnovo. Un incontro che è stato comunque importante, visto che vi hanno preso parte l’Assessore regionale alla Sanità Sergio Venturi, il Direttore generale dell’Ausl Fausto Nicolini, la dottoressa Licia Petropulacos, Direttrice generale Cura della persona, salute e welfare della Regione Emilia-Romagna, la dottoressa Silvana Borsari del Servizio Assistenza territoriale, sempre della Regione, e Sonia Gualtieri, direttrice del Distretto sanitario dell’Appennino.
Sull’incontro afferma il Sindaco Enrico Bini: “Nonostante il Presidente Bonaccini non sia riuscito a intervenire, abbiamo già avuto da parte sua la garanzia di una nuova occasione per incontrare i ragazzi: verrà a Castelnovo il 7 maggio. L’iniziativa di questa mattina è stata comunque molto positiva e voglio ringraziare i ragazzi che ne sono stati grandi protagonisti. Hanno posto domande e chiesto chiarimenti dimostrando grande attenzione e legame verso il loro territorio. Hanno chiesto garanzie e spiegazioni sugli aspetti sanitari e dei servizi, partendo ovviamente dalla chiusura del punto nascite, trattandosi di una scelta che ancora si fatica a comprendere. Hanno avuto modo di ascoltare le spiegazioni dei tecnici e dei medici. Ma poi hanno anche ampliato gli orizzonti della discussione, portandola a temi generali come la tenuta dei servizi sul territorio nel prossimo futuro, le prospettive economiche e occupazionali, le ricadute dell’appartenenza alla strategia nazionale Aree Interne, gli investimenti previsti sull’Ospedale, ponendo spunti e stimoli con spirito critico ma sempre costruttivo. Credo sia stata una bella dimostrazione e un promemoria di quanto questo territorio sia ancora vivo e vivace, caparbiamente intenzionato a trovare una strada per lo sviluppo e per un futuro in cui questi ragazzi possano pensare di formarsi una professione, avere una famiglia e continuare a vivere in Appennino”.