Secondo l’indagine condotta per conto del Gruppo di Lavoro Mobilità della Rete delle Università per lo Sviluppo Sostenibile (RUS), il personale universitario Unimore predilige l’uso dell’autovettura per gli spostamenti casa-lavoro. Le ragioni vanno ricercate nella mancata puntualità, regolarità delle corse e sovraffollamento dei mezzi che caratterizzano il trasporto pubblico (bus e treni). Più elevata la propensione all’uso dei mezzi pubblici da parte degli studenti, un quarto dei quali si muove a piedi o in bicicletta. Tanti studenti disponibili a variare il modo di spostamento verso una modalità più sostenibile se migliorasse il sistema di trasporto pubblico.
Resi noti i risultati dell’indagine sugli spostamenti e sulla mobilità condivisa in 36 Università italiane, realizzata dal Gruppo di Lavoro Mobilità della Rete delle Università per lo Sviluppo Sostenibile (RUS), cui ha partecipato anche Unimore.
La distribuzione di questionari on-line ha consentito di raccogliere numerose informazioni relative alle modalità di spostamento casa-lavoro dei dipendenti universitari.
La percentuale di risposta del personale universitario Unimore (docenti e ricercatori, personale tecnico, assegnisti, borsisti, dottorandi, specializzandi) è stata pari al 17%. “Le risposte alle domande del questionario – spiega la prof.ssa Grazia Ghermandi referente Unimore per la Rete delle Università per lo sviluppo sostenibile – forniscono un quadro delle modalità di spostamento dei dipendenti Unimore”.
Il questionario RUS ha previsto di distinguere i mezzi utilizzati per lo spostamento casa-lavoro nel periodo invernale da quelli utilizzati nel periodo estivo. Interessante il confronto tra i due casi.
Nella stagione invernale la maggior parte del personale Unimore, il 61.4%, predilige l’utilizzo dell’autovettura (anche condivisa), 0.2% moto o scooter, il 19.4% utilizza i mezzi pubblici (ripartiti in autobus, 4.2%, e treno, 15.2%) mentre il 19% utilizza la mobilità lenta spostandosi a piedi (8%) o in bicicletta (11%). Nella stagione estiva la percentuale di utilizzo dell’autovettura scende al 53%, come pure la percentuale di chi utilizza l’autobus (3%), aumenta l’uso di moto/scooter (1.7%), e soprattutto aumenta di nove punti percentuali l’utilizzo della bicicletta (20%).
L’indagine ha permesso inoltre di segnalare le criticità incontrate negli spostamenti quotidiani, i problemi legati alla mobilità lenta, ai mezzi pubblici ed ai mezzi privati, ed il grado di soddisfazione per il mezzo utilizzato. Per quest’ultima voce, in una scala da 1 a 10 il grado di soddisfazione medio del personale Unimore per il mezzo utilizzato risulta circa pari a 7.
La maggiore criticità riscontrata riguarda la congestione del traffico, mentre, nel trasporto pubblico, risultano critici puntualità, regolarità delle corse e sovraffollamento dei mezzi.
Il questionario ha chiesto infine di suggerire settori di intervento per il miglioramento della mobilità. L’area prioritaria individuata è stata quella del trasporto pubblico, ove si auspica maggiore regolarità e puntualità del servizio, ed aumento delle agevolazioni economiche per chi usufruisce di tale modalità di spostamento.
Le informazioni sulla mobilità studentesca di Unimore sono state raccolte con un breve questionario somministrato ai soli studenti dell’Ateneo di Modena e Reggio Emilia nel mese di dicembre 2017. La percentuale di risposte è stata del 12%.
Ne è risultato che circa il 41% della popolazione studentesca predilige il mezzo proprio per gli spostamenti casa-Università, il 35% utilizza mezzi pubblici mentre il 24% si muove a piedi o in bicicletta. Tra coloro che utilizzano l’autovettura è però da sottolineare che, mentre il 24.6% viaggia da solo, il 15.7% condivide il mezzo con altri studenti.
Il grado di soddisfazione, in una scala da 1 a 10, di chi utilizza il mezzo proprio è elevato, pari a 7.7, ancora più elevato è quello relativo a chi si sposta a piedi (8.8) o in bicicletta (8.1). Per chi usa il mezzo pubblico invece la soddisfazione è inferiore (6.4 per l’autobus e 6.1 per il treno).
“I problemi riscontrati dagli studenti – commenta la prof.ssa Grazia Ghermandi di Unimore – sono i medesimi rilevati da docenti e personale tecnico: congestione del traffico e problemi di regolarità e puntualità dei servizi di trasporto pubblico”.
Il 42% degli studenti si dichiara disponibile a variare il modo di spostamento verso una modalità più sostenibile se migliorasse il sistema di trasporto pubblico.