“In queste settimane è tornata di attualità la tangenziale sud di Formigine, la nuova strada in progetto per collegare direttamente la zona artigianale di Via Prampolini con lo svincolo di Ponte Fossa sulla superstrada Modena-Sassuolo.
Come Legambiente – afferma una nota del circolo “Chico Mendes” di Formigine – ribadiamo ancora una volta le nostre perplessità su questa opera, già espresse pubblicamente e formalmente in diverse occasioni negli anni scorsi.
Riteniamo in particolare che il consumo di territorio connesso a questo progetto (nel complesso circa 2 ettari di campagna saranno asfaltati) e l’impatto sul territorio non saranno compensati dai potenziali benefici previsti in termini di viabilità.
Benefici che saranno inoltre ridotti dall’aumento dei km di percorrenza dei veicoli derivante dalla prevista chiusura di Via per Sassuolo per l’accesso alla superstrada.
Riteniamo poi indispensabile ricordare che chi semina nuove strade non potrà in prospettiva che raccogliere solamente altro traffico e inquinamento, con le gravi e accertate conseguenze sulla salute delle persone da esso derivanti.
Continuando a sostenere progetti di tangenziali, nuove autostrade come la Campogalliano Sassuolo e in generale investimenti a favore della mobilità su gomma si favorisce e si incentiva questa forma di mobilità e la ulteriore cementificazione del territorio ad essa connessa.
Tutto questo in un comprensorio ed in una regione con i tassi di motorizzazione (e di inquinamento atmosferico) tra i più alti d’Europa, che avrebbe quindi bisogno di provvedimenti che vanno nella direzione diametralmente opposta: ridurre le quote di mobilità su gomma !
Chiediamo ancora una volta un cambio di visione e di approccio che ponga finalmente – con i fatti e non solo a parole – al centro della programmazione e degli investimenti il trasporto pubblico, la mobilità ciclopedonale e una nuova logistica delle merci incentrata sul ferro e sui “transit-point”
Siamo convinti che i 5,4 milioni di Euro di finanziamenti pubblici previsti per la tangenziale sud potrebbero e dovrebbero, se solo ci fosse la volontà politica, essere dirottati su progetti di mobilità alternativa per i quali le risorse spesso latitano.
Ad esempio, quanti km di ciclabili si potrebbero fare con queste risorse?
Quanti interventi per ridurre la velocità delle auto nei quartieri creando “zone 30 km/h” per mettere in sicurezza pedoni e ciclisti?
Quanti interventi per migliorare e potenziare il trasporto pubblico locale, rendendolo più attraente e competitivo?
Se è accertato che seminando strade si raccolgono traffico, inquinamento e malattie, sarebbe davvero bello scoprire cosa si raccoglie seminando al suo posto altre ciclabili, trasporto pubblico e incentivi alla mobilità alternativa” – conclude Legambiente Formigine.