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A Reggio Emilia aspettando il Giro d’Italia

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Il Giro d’Italia 2017 rende omaggio a Reggio Emilia, nel 220° della nascita della bandiera Tricolore. La corsa rosa, giunta alla centesima edizione, vivrà infatti a Reggio un arrivo in volata, giovedì 18 maggio prossimo, e la partenza del giorno dopo, venerdì 19 maggio. Le tappe in programma saranno la Forlì-Reggio Emilia e, a distanza di 24 ore, la Reggio Emilia-Tortona. Il torpedone coi campioni del ciclismo mondiale transiterà per le vie della città e per le piazze del centro storico, in una vera e propria festa.

Prima del 2017, il Giro d’Italia è stato a Reggio Emilia sei volte. La prima volta nel 1927, il 17 maggio, con arrivo della seconda tappa partita da Torino, vinta dal leggendario Alfredo Binda, e partenza da Reggio il giorno seguente per Lucca, con vittoria dello stesso Binda, che vinse poi il Giro.

La seconda volta fu il 26 maggio 1947, poi il 25 maggio del1983, quindi nel 2001, il 27 maggio del 2001, il 21 maggio del 2007 e il 9 maggio del 2011.

In attesa dell’arrivo della Gara, in città si tengono nel fine settimana diverse iniziative dedicate alle due ruote per ciclisti professionisti, appassionati o novelli. Sono da segnare in agenda sabato 13 maggio Il giro di Talia, biciclettata notturna non competitiva alla ricerca della Reggia Perduta degli Estensi e domenica 14 maggio La Rossa, cicloturistica d’epoca attraverso i luoghi del socialismo reggiano e del solidarismo cattolico.

Il Giro di Talia
Il Giro di Talia, dal nome di una delle Cariti (Grazie), in programma sabato 13 maggio è una biciclettata notturna non competitiva (nel rispetto delle norme del codice della strada) per le vie della città che unisce sport per tutti e bellezze artistiche. La partenza è prevista alle 19.00 da via IV novembre, con ritorno intorno alle 23.00 (iscrizioni in via 4 novembre n. 8/a. La partecipazione è gratuita ad eccezione della spaghettata finale al costo di 5 euro). L’obiettivo della manifestazione è quello di valorizzare un mezzo di trasporto urbano rispettoso dell’ambiente, unendo socialità, divertimento e bellezza. Si tratta di itinerario notturno che partendo dal viale della stazione centrale di Reggio Emilia (via IV novembre) si sviluppa nel centro storico della città permettendo di accostarsi alla storia millenaria di Reggio Emilia, collocata, come gli altri centri emiliani, sull’asse della Via Aemilia dove, nel 175 a.C. i Romani fondarono un centro di scambi commerciali denominato Regium Lepidi dal nome del console Marco Emilio Lepido, costruttore dell’omonima via.

La visita si snoda in quattro tappe successive: Palazzo ducale di corso Garibaldi, viale Umberto I, Reggia di Rivalta, il villino “Fuggi l’ozio” (vasca di Corbelli). Guiderà i cicloturisti Claudio Pedroni di Tuttinbici – Reggio Emilia accompagnato dai due massimi esperti della storia reggiana e autori del volume “Il Palazzo Ducale di Rivalta”, che rende omaggio alla perduta Versailles reggiana : Walter Baricchi e Alberto Cadoppi.

Il Giro di Talia è promosso dal Comune di Reggio Emilia per Fuoribinario, curato da Vitaliano Biondi di ARVALES FRATRES con Fabrizio Bottazzi e Armando Nocco, con  la collaborazione della Regione Emilia-Romagna, di Tuttinbici – Reggio Emilia ed il sostegno di EMILBANCA

INFO http://eventi.comune.re.it  www.larossa.bike/il-giro-di-talia/

CONCORSO FOTOGRAFICO NAZIONALE “TENEBRE”

In occasione del Giro di Talia il Comune di Reggio Emilia lancia il concorso fotografico “Tenebre” che sollecita il pubblico a osservare i luoghi quotidiani da un differente punto di vista. Durante la visita i partecipanti sono invitati a cogliere il mistero, le presenze anomale, le tracce di esistenze che si agitano e si nascondono tra le architetture pubbliche e domestiche. Per le migliori fotografie, dedicate al tema della notte e del mistero, pubblicate su Instagram cicloturisticalarossa  (con hastag tenebre) è in palio il libro Il palazzo ducale di Rivalta di Walter Baricchi ed Alberto Cadoppi. La partecipazione è gratuita e le opere selezionate restano di proprietà del Comune di Reggio Emilia che, quale organizzatore, si riserva il diritto di utilizzare le opere selezionate per mostre o pubblicazioni, citandone l’autore e senza alcun scopo di lucro.

LA ROSSA
cicloturistica d’epoca attraverso i luoghi del socialismo reggiano e del solidarismo cattolico

“Uniti siamo tutto, discordi siamo nulla”.

Camillo Prampolini sulla prima Casa del Popolo italiana a Massenzatico Reggio Emilia

La Rossa è una cicloturistica d’epoca alla prima edizione, che partendo alle ore 9 da via IV novembre, percorre i luoghi della memoria legati alla storia delle prime aggregazioni politiche e sindacali, dei sodalizi cooperativi, delle prime forme organizzate del socialismo padano e del solidarismo cattolico, fatto di camere del lavoro, case del popolo, sedi di gruppi organizzati, dimore storiche delle figure illustri delle organizzazioni, che hanno scandito e caratterizzato la vita politica, economica e sociale delle popolazioni della nostra provincia nel lungo e travagliato processo che ha contemplato il protagonismo vivace e creativo delle classi subalterne fino agli esiti democratici del secondo dopoguerra.

La cicloturistica, dedicata alle bici da corsa d’epoca che ammette anche biciclette con telai nuovi, si muove lungo strade dimenticate della pianura, strade bianche che corrono lungo gli argini di bonifica, antichi tratti utilizzati per il pellegrinaggio e per il commercio o per tramandare antiche usanze agricole e pastorizie.

Due sono i percorsi:  uno di 60 kilometri ed un percorso breve di 15 kilometri. I ciclisti hanno a disposizione il “road-book”. La planimetria dei percorsi inoltre è scaricabile dal sito www.larossa.bike. Sono previsti punti ristoro a Massenzatico, a Santa Maria della Fossa e a Santa Vittoria. Sono  luoghi carichi di storia: a Massenzatico è posta la prima Casa del Popolo, a Santa Vittoria si trova Palazzo Greppi, già sede di una delle più importanti esperienze del movimento cooperativo e a Santa Maria della Fossa è presente l’impianto di sollevamento irriguo della Bonifica dell’Emilia Centrale.

I preparativi e le iscrizioni (via IV novembre 8/A), si svolgono anche la mattina stessa dalle ore 7 alle 8, mentre alle ore 9 è fissata la partenza.

La Rossa è anche l’occasione per un omaggio a Gino Bartali, un grande campione nello sport e nella vita e a Giorgio Nissim antifascista. Alle ore 11.00 Piero Nissim, accompagnato da Francesco Guarneri, intonerà “Canti di memoria e di speranza” dedicati al ricordo di due grandi uomini: il padre, ebreo pisano, particolarmente schivo, ma indefesso animatore in Toscana della rete DELASEM, acronimo di Delegazione per l’Assistenza degli Emigranti Ebrei, e a Bartali che si era messo in contatto con questa  rete, tanto che con i suoi pedali riuscì a salvare in Toscana più di 800 ebrei, nascondendo nella canna della bicicletta documenti falsi da consegnare alle famiglie rifugiate per aiutarle a scappare dall’ Italia.

Segue alle ore 13.00 la tradizionale spaghettata (5 euro) per i ciclisti a cura di Bar Locomotore e Magiko. La premiazione dei modelli di biciclette di pregio costruite prima del 1987 è in programma alle 15. E per tutta la giornata dalle 9.30 alle 15.30 mostra mercato di biciclette, trattori, mezzi meccanici e accessori d’epoca.

La partecipazione è gratuita. INFO http://eventi.comune.re.it  https://www.larossa.bike/ Instagram cicloturisticalarossa  –  facebook www.facebook.com/la rossacicloturistica – twitter www.twitter.com/@cicloLaRossa

LA ROSSA è organizzata dal Comune di Reggio Emilia nell’ambito della rassegna Fuori Binario,  curata da Vitaliano Biondi di ARVALES FRATRES con Fabrizio Bottazzi, Armando Nocco e il Circolo Arci Cucine del Popolo con la collaborazione della Regione Emilia-Romagna, di EMILBANCA e del Comitato di via IV Novembre. La corsa vede la partecipazione ed il supporto inoltre del Comune di Gualtieri, del Consorzio di Bonifica Dell’Emilia centrale, di A.M.A.C, C.A.M.E.R e Tuttinbici.

 

GIORGIO E GINO

Giorgio Nissim (1908-1976), ebreo pisano, antifascista, fu animatore in Toscana della rete DELASEM, acronimo di Delegazione per l’Assistenza degli Emigranti Ebrei, organizzazione di resistenza ebraica che operò in Italia tra il 1939 e il 1947 per favorire l’emigrazione degli ebrei e assicurare aiuto economico a quelli internati o rifugiati. In Italia la rete ebraica fu (mal)tollerata ma dopo l’8 settembre 1943 fu costretta ad agire in clandestinità. La DELASEM fu appoggiata anche da non ebrei, membri della chiesa cattolica ma anche laici, tra i quali il grande campione del ciclismo Gino Bartali, fiorentino e amico di Giorgio Nissim, che tra il 1943 ed il 1944, fingendo di allenarsi, trasportò tra Firenze ed Assisi documenti e foto tessere, nascosti nei tubi del telaio della sua bicicletta, per consegnarli ad una stamperia clandestina dove si falsificavano i documenti necessari alla fuga di ebrei nascostisi ai rastrellamenti.

Gino Bartali non si vantò mai di quel che aveva fatto sicchè il riconoscimento gli venne solo postumo nel 2005, a cinque anni dalla morte, quando fu insignito della medaglia d’oro al valor civile con la seguente motivazione: “Nel corso dell’ultimo conflitto mondiale, con encomiabile spirito cristiano e preclara virtù civica, collaborò con una struttura clandestina che diede ospitalità ed assistenza ai perseguitati politici e a quanti sfuggirono ai rastrellamenti nazifascisti dell’alta Toscana, riuscendo a salvare circa ottocento cittadini ebrei. Mirabile esempio di grande spirito di sacrificio e di umana solidarietà.”

Nel 2013 Gino Bartali è stato riconosciuto “Giusto delle Nazioni” dallo Stato di Israele e il suo nome è nel Giardino dei Giusti presso il museo Yad Vashem di Gerusalemme.

Anche Giorgio Nissim, un’altra figura particolarmente schiva, non parlò mai in vita di quel che aveva fatto. Il suo impegno ed il suo coraggio vennero alla luce solo nel terzo millennio, soprattutto dopo la pubblicazione del suo diario (Memorie di un ebreo toscano, 1938-48, a cura di Liliana Picciotto Fargion, Carocci, Roma 2005).

Giorgio Nissim ha ricevuto la Medaglia d’Oro alla memoria al Valor Civile nel 2006, a 30 anni dalla morte.