Uno dei film più premiati della stagione cinematografica in corso, vincitore di tre premi Oscar 2017 tra cui quello come Miglior Film e del Golden Globe 2017 come Miglior Film Drammatico. Con la proiezione a ingresso gratuito di “Moonlight – Tre storie di una vita” del 38enne regista di colore americano Barry Jenkins – al suo secondo lungometraggio dopo l’inedito in Italia “Medicine for Melancholy” del 2008 – continua domani mercoledì 10 maggio alle ore 21.00 presso il Cinema Teatro Comunale di Bomporto la rassegna serale dell’undicesima edizione del Nonantola Film Festival, organizzata dall’omonima associazione affiliata Arci.
Il film – tratto dalla piéce teatrale Moonlight Black Boys Look Blue di Tarell Alvin McCraney – è interpretato nei ruoli principali da Trevante Rhodes, Ashton Sanders, Alex Hibbert, André Holland, Mahershala Ali (che per il ruolo di Juan ha vinto l’Oscar come Miglior Attore Non Protagonista), Naomie Harris e Janelle Monàe. Il terzo Oscar vinto da “Moonlight” è quello a Jenkins e McCraney per la Miglior Sceneggiatura Non Originale.
Miami. Little ha dieci anni ed è il bersaglio dei bulli della scuola. Sua madre si droga, e lui trova rifugio in casa di Juan e Teresa, dove può parlare poco ma sa che può trovare le risposte alle domande che più gli premono. Nero fra soli neri, dei suoi coetanei non condivide l’atteggiamento aggressivo, l’arroganza che indossano fin da piccoli. Chiron -è questo il suo vero nome- non è un duro, ma nemmeno un debole. È gay e, anche se non lo dice, non sa essere chi non è, non sa e non vuole adeguarsi, così si ribella e finisce in prigione. Quando esce, Black è diverso, cambiato, apparentemente un altro, ma sempre lui.
La prima parte del film racconta lo sguardo degli altri: sono i compagni a chiamarlo Little, stigmatizzandone la sua scarsa importanza e il suo ruolo di vittima sacrificale, ma il ragazzino diventa anche il “piccolo” di Juan, il figlio adottivo a cui passare il testimone. La seconda parte è quella centrale, per collocazione e concetto: Chiron scopre se stesso, il male che fa e la forza che richiede. L’ultima parte è la sintesi delle altre e il capitolo cinematograficamente più interessante. Black è il soprannome che gli ha dato Kevin, l’unico ragazzo che lo abbia mai sfiorato e questo capitolo è per loro, per misurare chi è cambiato di più, chi si è annullato di più, plasmandosi sul modello del padrino o su una richiesta sociale insoddisfabile. Il film di Barry Jenkins sembra fare di tutto per scrollarsi di dosso la provenienza teatrale (il copione è infatti l’adattamento di una pièce breve), ricorrendo a inquadrature sfuocate e a immersioni tese nel triangolo stradale dello spaccio o nel cerchio di fuoco nel quale il bullo carnefice va in cerca della nemesi da punire, ma paradossalmente è nella tensione statica, al tavolo della cucina o a quello del bar, che il film dà il suo meglio. Oltre che nel primo piano, strumento questo sì precipuamente filmico, luogo della riflessione tra soggetto in sala e soggetto sullo schermo, e dunque della domanda identitaria.
Prossimi appuntamenti del Nonantola Film Festival 2017
Giovedì 10 maggio sempre al Cinema Teatro Comunale di Bomporto sempre alle ore 21.00 a ingresso gratuito c’è “Il cliente” di Asghar Farhadi, vincitore di due premi al Festival di Cannes 2016 e del premio Oscar 2017 come Miglior Film Straniero. La manifestazione si concluderà definitivamente domenica 14 maggio 2017 alla Sala Cinema Massimo Troisi di Nonantola, quando in occasione del Galà di chiusura della gara ‘4 Giorni Corti’ sarà proclamato il vincitore della stessa e saranno assegnati i premi.