Il trucco era semplice ma molto efficace: un grosso magnete appoggiato sulla calotta superiore del contatore ed il gioco era fatto. Con questo espediente, secondo quanto ricostruito dai carabinieri della stazione di San Polo d’Enza, un esercente con attività commerciale nel paese, per oltre tre anni è riuscito ad abbattere illecitamente i “costi d’esercizio”. L’alterazione fraudolenta, infanti, diminuiva enormemente la registrazione del consumo di corrente elettrica, garantendo un consistente risparmio economico stimato nei tre anni in oltre 10.000 euro.
Ma non è tutto! Quando i tecnici della società erogatrice di energia hanno scoperto l’inganno, ha cercato di comprare il loro silenzio offrendo una sostanziosa mazzetta di danaro costituita da banconote da 50 euro. Con l’accusa di furto aggravato e continuato di energia elettrica e tentata corruzione di incaricato di pubblico servizio, i carabinieri della stazione di San Polo d’Enza hanno denunciato alla Procura reggiana un commerciante 40enne residente a Castelnovo Monti con attività proprio a San Polo d’Enza.
La scoperta in maniera del tutto incidentale da parte dei tecnici incaricati dalla loro azienda di effettuare dei controlli presso un contatore in quanto era stato segnalato un calo del consumo. Nel contattore segnalato non risultava alcuna anomalia mentre su altro contattore, che erogava energia a un attività commerciale, i due tecnici appuravano la presenza sulla calotta superiore del contatore stesso di un magnete che alterava la misurazione dei consumi. La segnalazione giunta in caserma comportava l’avvio delle indagini da parte dei carabinieri, che si concludevano con la denuncia per furto aggravato e continuato del commerciante. Considerato poi che l’esercente, come accertato dagli stessi carabinieri, aveva cercato di comprare anche il silenzio dei due tecnici offrendo loro danaro, lo stesso è stato anche denunciato per tentata corruzione a incaricato di pubblico servizio.