C’erano le Penne Nere di Cavriago, Montecchio, Reggio, Modena e dell’Emilia Romagna in genere. Diverse delegazioni sono giunte pure da Vicenza, Bassano, Milano. Insomma, alla commemorazione organizzata per il 74° anniversario della battaglia di Nikolajewka sono arrivati da tutta Italia nonostante la pioggia incessante. È stato reso omaggio ai caduti di questa battaglia e all’eroico comandante della divisione Tridentina, il generale Luigi Reverberi che guidò gli Alpini alla salvezza superando lo sbarramento dell’esercito sovietico. Inoltre è stata ricordata la figura di don Carlo Gnocchi che fu al fianco del generale in veste di cappellano.
Oltre un centinaio di Alpini e le autorità hanno partecipato alla Santa Messa nella chiesa della Madonna dell’Olmo di Montecchio, si sono diretti al cimitero dinnanzi alla tomba del Generale e hanno fatto tappa davanti al monumento dedicato a don Gnocchi. Infine si sono spostati a Cavriago in piazza Zanti per la deposizione dei fiori presso la casa natale del Generale e sono giunti alla Pianella dove si trova il monumento dedicato a Reverberi e ai Caduti. Qui si sono tenuti i discorsi istituzionali, intervallati dalle note della banda di Montechiarugolo.
Mattia Zurli degli Alpini di Cavriago ha ringraziato tutti per la presenza: “Nonostante il maltempo, siete numerosissimi”, ha detto. Il sindaco di Cavriago, Paolo Burani, ha sottolineato che “è importate che oggi venga recuperato il significato delle parole solidarietà, sacrificio e accoglienza, di cui gli Alpini da sempre sono portatori. Le commemorazioni come questa – ha proseguito – non devono essere solo all’insegna della nostalgia, devono invece far sì che certi valori vengano ricordati e portati avanti”. Ha poi parlato di Pasquale Corti, reduce combattente in Russia con la divisione Tridentina, scomparso due anni fa: “Se è stato fatto questo monumento, è anche grazie a lui, perciò vi saluto e ringrazio con le parole che lui stesso pronunciò gli ultimi giorni di vita: ‘Viva gli Alpini, viva l’Italia, sempre’”. Il sindaco di Montecchio Paolo Colli ha ringraziato in particolare Gino Ugolotti – uno dei pochi reduci ancora viventi che ha partecipato alla commemorazione – e ha rivolto un pensiero agli Alpini, in prima linea anche oggi quando ci sono dei drammi. “Sono impegnati a dare soccorso nel centro Italia, per aiutare le persone che hanno bisogno – ha detto -. Il loro è un atto di coraggio. Li ringraziamo per questo: lunga vita agli Alpini”. La parola è passata poi al tenente colonnello Vittorio Mancini del Comando Brigata Julia che ha parlato della battaglia di Nikolajewka e aggiunto: “Oggi onoriamo la memoria degli Alpini che combatterono con sacrificio. Ma mi inchino anche dinnanzi alle Penne Nere che, nella storia recente, servono la patria”. “Cerchiamo di tenere alta la penna, perché l’Italia di noi ha ancora bisogno”, sono state le parole di Ettore Benassi dell’Ana di Reggio. Infine Mauro Azzi del consiglio dell’Associazione nazionale Alpini ha evidenziato che il generale Reverberi e Don Gnocchi ebbero molto coraggio, “e il coraggio è indispensabile ancora oggi”. La mattinata si è conclusa con il pranzo alla Casa dei Bardi.