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Botte e insulti alla moglie: denunciato e allontanato dai carabinieri. Succede nel reggiano

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Per anni ha subito vessazioni, insulti e violenze da parte del marito che già nel 2006, dopo averla brutalmente pestata, ha cercata di colpirla con un coltello da cucina. Una vicenda dai contenuti primordiali quella raccontata dalla donna, una 47enne abitante in un comune alla prima periferia di Reggio Emilia, costretta a subire ogni tipo di angheria da colui che si è rivelato essere un vero e proprio “marito – padrone”.

Ogni occasione era buona per rendere la vita impossibile alla moglie: rompeva la lavatrice per farle lavare i panni a mano con l’acqua fredda; con la scusa di dover risparmiare levava le lampadine lasciandola al buio, le impediva di aver una vita sociale tanto che la donna non aveva nessuna amica. Un’assurda condotta che inoltre vedeva l’uomo offendere, minacciare e pestare la moglie. L’ultimo grave episodio ieri mattina quando al culmine dell’ennesimo litigio l’uomo ha manifestato la sua violenza picchiando la moglie colpita a calci e pugni e ferita ai polsi con un pezzo di vetro preso da un bicchiere che lo stesso uomo ha mandato in frantumi. Urla e grida disperate d’aiuto quelle lanciate dalla donna che dopo aver subito un tentativo di strangolamento è riuscita a divincolarsi e fuggire da casa trovando rifugio dai vicini. Quindi l’allarme al 112 dei carabinieri che girava l’intervento a equipaggio del nucleo radiomobile della compagnia di Castelnovo Monti. I militari giunti sul posto notavano per strada la donna con i polsi sanguinanti e dolorante in tutte le parti del corpo per le botte ricevute. A lei i militari assicuravano i soccorsi: condotta e medicata presso il competente nosocomio veniva dimessa con una prognosi di 8 giorni per un trauma cranico commotivo, abrasioni al polso ed ecchimosi alla base del collo, causatele dal marito che alla luce dei fatti veniva denunciato alla Procura reggiana per i reati di maltrattamenti in famiglia e lesioni. Nei confronti dell’uomo i militari, d’intesa con la Procura reggiana, applicavano la misura pre-cautelare dell’allontanamento d’urgenza dalla casa familiare.