Da domani scattano le prime attività di sostegno rivolte ai 239 ex lavoratori in mobilità della Philips-Saeco di Gaggio Montano (Bologna). Per questa prima fase è prevista, attraverso un finanziamento di 150 mila euro che è una prima quota del milione di euro messo a disposizione dalla Regione con risorse europee del Por Fse 2014/2020, la presa in carico, accoglienza, orientamento e accompagnamento alla ricerca di lavoro.
Diversi i passi previsti per consentire ai lavoratori, attraverso azioni mirate e personalizzate, di ricostruire le loro precedenti esperienze professionali, rilevarne le competenze e i relativi fabbisogni anche in termini formativi e in conclusione predisporre un progetto formativo e professionale condiviso per favorirne il reinserimento lavorativo. Attività propedeutiche indispensabili per poter programmare l’attuazione anche di ulteriori misure di politiche attive, come percorsi formativi e tirocini.
Da domani i lavoratori sono attesi ai Centri per l’impiego del proprio territorio per l’iscrizione allo stato di disoccupazione e l’inserimento nelle liste di mobilità. L’Agenzia regionale per il Lavoro e il Centro per l’Impiego Alto Reno Terme (anche in accordo con il Centro per l’impiego di Vignola) hanno già predisposto una serie di misure straordinarie per far fronte all’afflusso di utenti provenienti dalla Saeco.
Inoltre dal 21 novembre si terranno incontri presso le sale del Centro per l’Impiego a Porretta Terme e Vergato, per illustrare agli ex dipendenti Saeco gli adempimenti amministrativi da affrontare, e spiegare i percorsi di supporto per la ricollocazione che potranno essere finanziati dalla Regione.
Le attività saranno realizzate da Ial Emilia Romagna, in partenariato con Intoo (società di ricollocazione del gruppo GiGroup) e progettate in collaborazione con gli enti di formazione di riferimento di Unindustria (Fondazione Aldini Valeriani), Cna (Ecipar) e Confartigianato (Formart) di Bologna. L’attività ha il sostegno, fra gli altri, del Comune di Gaggio Montano, l’Unione dei dei Comuni dell’Appennino bolognese e di Cgil, Cisl e Uil.
Sportello progetti d’impresa e reindustrializzazione.
Prosegue presso il Suap dell’Unione Appennino Bolognese, lo “Sportello progetti d’impresa” che fornisce assistenza a coloro che vogliono creare e sviluppare nuove attività imprenditoriali economicamente sostenibili nel territorio delle Unioni Appennino e Alto Reno. Sul versante della ‘reindustrializzazione’ alcuni soggetti imprenditoriali stanno facendo valutazioni sull’ipotesi di insediarsi nella parte del sito produttivo non più utilizzato dalla multinazionale olandese. Inoltre l’Unione Comuni dell’Appennino bolognese ha stipulato una convenzione con Unindustria Bologna per promuovere aree disponibili per nuovi insediamenti industriali o per la reindustrializzazione di siti dismessi, anche a seguito di crisi aziendali. L’obiettivo è attrarre nuovi investimenti e creare lavoro nel territorio dell’Appennino.
Patto per l’occupazione territoriale.
Il “Patto per l’occupazione e le opportunità economiche del territorio delle Valli del Reno e del Setta”, che sarà siglato nelle prossime settimane, ha l’obiettivo di definire linee di azione integrate di sostegno e sviluppo per un’area della quale si individuano alcune importanti potenzialità, ma in forte difficoltà e a rischio di depauperamento economico e di spopolamento. Il Patto rappresenta il punto di arrivo di un percorso di concertazione tra le parti istituzionali, economiche e sociali del territorio ed è elemento di sintesi della volontà di soggetti pubblici e privati di concentrare e di mettere a sistema gli sforzi per salvaguardare l’occupazione e la crescita del sistema produttivo locale, favorendo l’incontro fra domanda e offerta e indirizzando a tale obiettivo l’utilizzo delle risorse regionali a disposizione.