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Furto iphone alla piscina di Baiso. Finisce nei guai anche il complice, pure lui sassolese

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LidoCalanchi-BaisoCredeva di averla fatta franca forte del fatto che a distanza di tre mesi dal furto il suo nome non era saltato fuori grazie anche al fatto che la sua ragazza, finita invece in manette, non aveva fatto il suo nome. Tuttavia le indagini dei carabinieri della stazione di Baiso, supportate anche dai riconoscimenti fotografici operati da alcuni testimoni, hanno permesso di identificare, in un 18enne sassolese, il complice della ragazza ora denunciato in stato di libertà alla procura reggiana con l’accusa di furto in concorso.

I fatti risalgono al tardo pomeriggio del 28 luglio scorso quando il 18enne e la sua fidanzatina coetanea, si trovavano a trascorrere una giornata estiva alla piscina di Baiso. Entrati nel bar i due fidanzatini approfittando della ressa e del fatto che la barista aveva lasciato incustodito il suo costoso smartphone nel bancone se ne appropriavano dileguandosi. Il furto non è sfuggito agli occhi di alcuni dei presenti che, vista la situazione, hanno immediatamente allertato i Carabinieri. I militari della stazione di Baiso, accertati i fatti, si sono posti alla ricerca dei due ladruncoli. Nei pressi del cimitero del paese, i carabinieri riuscivano a fermare  la ragazza, una 18enne sassolese, mentre il complice riusciva a fuggire. Fermata la ragazza, i militari hanno prima provveduto a recuperare la refurtiva, restituendola alla legittima proprietaria, e poi ad accompagnare la giovane donna in caserma dove, ultimate le formalità di rito e attesa la flagranza del reato, veniva arrestata per concorso in furto aggravato.

Il “silenzio” della ragazza non ha però impedito ai carabinieri di Baiso di proseguire nelle indagini. Le attenzioni investigative si sono rivolte nella cerchia delle amicizie della ragazza e in particolare nei confronti del ragazzo che per descrizione risultava corrispondere al complice dileguatosi. Nei confronti di quest’ultimo i carabinieri di Baiso hanno quindi acquisito una serie di incontrovertibili elementi di responsabilità che lo indicavano essere il complice della 18enne. Acquisiti tali elementi il giovane di Sassuolo veniva quindi denunciato alla Procura reggiana con l’accusa di furto aggravato in concorso.