Alla vista di una pattuglia dei Carabinieri hanno cercato di darsi alla fuga per poi, tallonati dai militari, decidere di abbandonare lo scooter rubato in loro uso e proseguire la fuga a piedi. L’espediente per evitare i controlli non gli è servito; infatti sono stati raggiunti dai carabinieri che li hanno subito fermati. In loro disponibilità gli stessi militari hanno rinvenuto il kit del perfetto ladro costituito da attrezzi da attrezzi da scasso e guanti. E’ finita in caserma la “gita” nel reggiano per un 18enne di Sassuolo e un 20enne di Pavullo nel Frignano, entrambi gravati da precedenti anche per reati contro il patrimonio, che al termine delle formalità di rito sono stati denunciati alla Procura della Repubblica presso il Tribunale di Reggio Emilia con le accuse di possesso di strumenti atti allo scasso e ricettazione in relazione allo scooter rubato l’agosto scorso a Fiorano Modenese. A loro i Carabinieri hanno sequestrato guanti, vari cacciaviti, due capellini tipo baseball ed altrettanti caschi da usare per travisarsi e chiavi alterate idonee all’apertura di porte blindate. Sono stati fermati dai Carabinieri di Quattro Castella l’altra mattina in un quartiere residenziale della frazione Montecavolo di quel centro. Alla vista dei carabinieri i due a bordo di uno scooter, poi risultato rubato, si sono dati alla fuga venendo inseguiti dai carabinieri che li hanno costretti ad abbandonare il mezzo e proseguire la fuga a piedi. Una fuga che non ha prodotto i risultati auspicati in quanto raggiunti venivano fermati, identificati e sottoposti a controllo. Nel corso degli accertamenti i militari rinvenivano in disponibilità dei due i classici attrezzi da “lavoro” dei ladri tra cui dei grossi cacciaviti, guanti per non lasciare impronte, 2 caschi e altrettanti cappellini tipo baseball probabilmente da utilizzare per travisarsi e alcune chiavi alterate del tipo di quelle utilizzate per aprire porte blindate. Nonostante siano ancora da chiarire i motivi della presenza in Val d’Enza dei due modenesi, i militari hanno non hanno tanti dubbi in quanto oltre al fatto che gli stessi siano “noti” anche agli stessi Carabinieri di Quattro Castella per i loro precedenti specifici in materia di reati contro il patrimonio, gli “strumenti da lavoro” trovati in loro possesso non lasciano spazio a troppe interpretazioni. Si sa l’intenzione non e’ reato per cui i due non sono accusati di nessun furto ma e’ chiaro che gli attrezzi da scasso trovati in loro disponibilità, data le circostanze di tempo e di luogo alimentano comunque forti sospetti. Ed e’ per questo motivo che ora gli stessi Carabinieri stanno cercando di approfondire i fatti al fine di capire i reali motivi della loro presenza nel reggiano.