Sabato 18 giugno alle ore 21 Biografilm Festival | International Celebration of Lives 2016 è orgogliosa di ospitare per una proiezione esclusiva “La grande bellezza” versione integrale con ben trenta minuti di scene inedite.
Tra le nuove scene quella in cui Jep Gambardella, disilluso scrittore e giornalista interpretato da Toni Servillo, incontra Giulio Brogi nel ruolo di un anziano regista che immagina di poter girare un ultimo film. Il “Maestro del cinema” racconta a Jep quello che definisce il suo primo “incanto”, l’accensione del primo semaforo installato a Milano tra piazza Duomo e via Torino: “Mi pare che fosse il 12 aprile 1925. Mio padre mi mise sulle spalle perché c’era una gran folla, ma capisce? Una folla, radunata per vedere un semaforo. Che bellezza! Che grande bellezza!”. E quella con Fiammetta Baralla nel ruolo della madre di Ramona (Sabrina Ferilli).
A tre anni dall’uscita, il film in versione integrale torna al cinema solo per tre giorni, dal 27 al 29 giugno, presentato da Indigo Film, Medusa Film e Nexo Digital assieme ai media partner Radio DEEJAY e MYmovies.it e in collaborazione con Sky Cinema HD.
Dame dell’alta società, parvenu, politici, criminali d’alto bordo, giornalisti, attori, nobili decaduti, alti prelati, artisti e intellettuali veri o presunti tessono trame di rapporti inconsistenti, fagocitati in una babilonia disperata che si agita nei palazzi antichi, le ville sterminate, le terrazze più belle della città. Ci sono dentro tutti. E non ci fanno una bella figura. Jep Gambardella, sessantacinque anni, scrittore e giornalista, dolente e disincantato, gli occhi perennemente annacquati di gin tonic, assiste a questa sfilata di un’umanità vacua e disfatta, potente e deprimente. Tutta la fatica della vita, travestita da capzioso, distratto divertimento. Un’atonia morale da far venire le vertigini. E lì dietro, Roma, in estate. Bellissima e indifferente. Come una diva morta.
Presentato al Festival di Cannes 2013, La grande bellezza ha vinto il Premio Oscar® come Miglior Film Straniero, un Golden Globe® e un BAFTA, quattro European Film Awards, nove David di Donatello, cinque Nastri d’Argento e numerosi altri premi internazionali. Luca Bigazzi, direttore della fotografia de La grande bellezza, sarà ospite di Biografilm Festival 2016 e terrà una masterclass per la Biografilm School.
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Alle ore 21.30 il cinema Jolly proietta Il piano di Maggie/Maggie’s Plan, diretto da Rebecca Miller, scrittrice oltre che regista.
Prodotto da Rachael Horovitz e basato sul romanzo (mai pubblicato) A cosa servono gli uomini di Karen Rinaldi, è la commedia divertente di un improbabile triangolo amoroso, che ricorda molto i film di Woody Allen e Noah Baumbach, soprattutto per l’ambientazone newyorkese.
Maggie ha un piano: diventare madre. Per una single a New York l’inseminazione artificiale è una strada praticabile e lei, come sempre, ha tutto sotto controllo. O almeno crede. Ma il destino è imprevedibile e prende le sembianze di John, un antropologo, sposato infelicemente con Georgette, professoressa alla Columbia University. Prende l’avvio da questo incontro una strana “famiglia allargata”, che conta tre adulti e tre figli nati dalle loro varie relazioni. Una famiglia che Maggie non vuole si spezzi, a nessun costo. Ma riuscirà anche stavolta a tenere tutto sotto controllo?
Nel cast troviamo Greta Gerwig nei panni di Maggie e Ethan Hawke nel ruolo dell’antropologo John Harding, mentre il personaggio di Georgette è stato affidato al premio Oscar Julianne Moore, che ha già collaborato con la Miller nel film The Private Lives of Pippa Lee (2009).
Afferma la regista: “L’idea che ho avuto è stata quella di cercare di mettere una storia molto moderna in quello che è il più grande genere americano: la pazza commedia romantica”.
In anteprima italiana a Biografilm Festival, il film uscirà al cinema a partire dal prossimo 30 giugno, distribuito da Adler Entertainment.
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Al cinema Lumière si viaggia da una parte all’altra del mondo alla scoperta di due civiltà lontane non solo geograficamente, ma anche e soprattutto per usi e costumi.
Alle 17.00 sarà proiettato Under The Sun, l’affascinante ritratto di una famiglia della Corea del Nord, dipinto da Vitalij Mansky. Il regista è riuscito a girare un documentario in un paese illuminato dal sole – come dice il titolo – e tuttavia nebuloso, anche malato e ipocrita a causa del suo totalitarismo. Nonostante abbia reso il regime nord-coreano partner ufficiale della produzione del film, permettendo agli ufficiali il completo controllo sullo script, Mansky è riuscito a mostrare la macchina della propaganda lasciando la telecamera accesa mentre ogni ripresa veniva preparata.
Vincitore del premio come miglior film nella sezione “Tra i mari” del Festival Internazionale del Documentario di Jihlava, il film porta alla luce i meccanismi e gli effetti dell’indottrinamento e della propaganda politica. Un documentario, e un documento, straordinario e di incredibile impatto, capace di portarci di fronte ad una realtà a noi sconosciuta e di sicuro poco comprensibile.
Si resta sotto il sole, ma con toni più distesi, per l’anteprima mondiale di Shashamane alle 19.15.
Per la regia dell’italiana Giulia Amati, una presa diretta su una comunità di afro-americani in Etiopia, tornata a vivere nella terra dei padri cantata da Bob Marley. Un esodo che per alcuni rappresenta un approdo, per altri una gabbia dalla quale non poter più uscire.
Shashamane racconta un capitolo della lunga storia della diaspora africana, attraverso le voci di uomini e donne che, dopo 400 anni dall’inizio della schiavitù, hanno lasciato l’Occidente per cercare la loro terra promessa.
Affrontando le difficoltà di filmare da sola in un luogo remoto dell’Africa, la regista ha vissuto con loro, condiviso i loro pasti e le loro vite quotidiane, ha ascoltato le loro storie, con la sfida più grande di farsi accettare dagli abitanti della comunità. Il documentario è uno sguardo sulla comunità, ma dal suo interno. E sarà proprio Giulia Amati, presentata da Paola Malanga (RAI Cinema), a darci la sua testimonianza in sala prima e dopo la visione del film.