Home Appennino Reggiano Acquistano attrezzi agricoli provento di una truffa. Nei guai due castelnovesi

Acquistano attrezzi agricoli provento di una truffa. Nei guai due castelnovesi

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IMG_20160525_093848Si sono concluse con due denunce per ricettazione ed appropriazione indebita le indagine di Carabinieri della Stazione di Castelnovo ne’ Monti. I fatti risalgono al maggio 2015, quando un cittadino di Vetto, che aveva in animo di cedere le sue macchine agricole, venne truffato perché a seguito della compravendita ricevette in pagamento un assegno a vuoto dell’importo di 8.540 euro. Per questa truffa i Carabinieri di Castelnovo ne’ Monti, una volta ultimate le verifiche, denunciarono in stato di libertà uno scandianese 39enne già noto per i suoi trascorsi giudiziari.

Le indagini, comunque, non si fermarono all’accertamento della sola truffa in quanto i mezzi agricoli, segnatamente un “giro ranghinatore” e un “girello spandifieno”, non vennero allora rinvenuti. Ieri la svolta. L’acume degli investigatori, che nonostante il periodo trascorso non avevano smesso di seguire la vicenda, ha consentito di rinvenire i due attrezzi agricoli sebbene agli stessi, in modo da renderne difficile il riconoscimento erano state alterate le caratteristiche costruttive (era stata strappata la targhetta sulla quale la casa costruttrice aveva punzonato la matricola), finiti nella disponibilità di due agricoltori del luogo. Le indagini, in particolare, hanno potuto accertare come i mezzi fossero stati acquistati prima da un coltivatore diretto 60enne, abitante a Castelnovo ne’ Monti, il quale successivamente ne aveva “barattato” uno, il “giro ranghinatore” il cui valore commerciale si aggira attorno ai 2.000 euro, in cambio di una fornitura di rotoballe di fieno, con un operaio 36enne sempre del luogo.

IMG_20160525_173501Una volta rinvenuta la merce, posta sotto sequestro probatorio ed affidata al legittimo proprietario, i Carabinieri hanno proceduto a segnalare quanto verificato alla locale Autorità Giudiziaria, dinanzi alla quale ora il 60enne dovrà rispondere del reato di “ricettazione” mentre il 36enne di quello di “acquisto di cose di sospetta provenienza”.