L’operazione “Black night”, coordinata dal Comando Provinciale di Rimini in materia di contrasto del lavoro nero e dell’economia sommersa nel settore dell’intrattenimento per adulti, ha riguardato 5 società che hanno gestito tre locali notturni, tra i più noti della riviera romagnola, siti due a Rimini e uno a Riccione.
Dopo gli accessi iniziali presso le sale dei locali, i militari del Gruppo di Rimini hanno scoperto per gli anni 2012 e 2013, attraverso l’esame della documentazione acquisita, l’impiego complessivo di 330 lavoratori irregolari, sia dal punto di vista previdenziale che contributivo, di cui un centinaio completamente “in nero”, con la contestazione alle imprese controllate di sanzioni amministrative da un minimo di oltre 300mila euro ad un massimo di 500mila.
I verificatori delle fiamme gialle hanno operato inoltre la ricostruzione del volume d’affari sottratto alla tassazione da parte delle 3 società di gestione dei night, che di fatto sono risultate tutte sconosciute al fisco, non solo perché avevano omesso di presentare le dichiarazioni del reddito annuali, ma anche per avere posto in essere operazioni fraudolente per occultare gli incassi. Un accorgimento particolare di frode ad esempio è parso quello di utilizzare per gli incassi un dispositivo POS intestato ad una ditta diversa che nulla aveva a che fare con la società titolare dell’attività ispezionata.
Sono state avviate, quindi, indagini bancarie che hanno permesso di conoscere le reali movimentazioni di danaro delle attività gestite e calcolare un ammontare complessivo di ricavi non dichiarati per 11 milioni di euro.
Considerato il volume dell’evasione i finanzieri hanno segnalato alla Procura della Repubblica presso il Tribunale di Rimini i responsabili per il reato di “Omessa dichiarazione” ed hanno proposto l’adozione del sequestro preventivo del profitto dei reati fiscali per oltre 2,5 milioni di euro.
L’A.G., sulla base dell’esito degli accertamenti, ha richiesto al Giudice per le Indagini Preliminari del Tribunale di Rimini il sequestro per equivalente che, dopo essere stato disposto, è stato eseguito sempre dalla Guardia di Finanza riminese nei confronti delle società coinvolte e di 3 persone responsabili.
Nei giorni scorsi l’avviso di conclusione delle indagini, emesso dal Sostituto Procuratore della Repubblica, Dott. Luca Bertuzzi, è stato notificato agli indagati.
La Guardia di Finanza opera costantemente per contrastare l’economia sommersa, lo sfruttamento della manodopera e le frodi fiscali che alterano le regole del mercato e danneggiano i cittadini e gli imprenditori onesti.
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