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Con “Suburra” gli scandali di Mafia Capitale in scena al 10° Nonantola Film Festival

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Suburra-FavinoCon la proiezione ad ingresso gratuito di “Suburra” di Stefano Sollima – candidato a cinque David di Donatello tra cui Miglior Attore Non Protagonista ad Alessandro Borghi – continua domani sera alle ore 21.00 alla Sala Cinema Teatro Troisi di Nonantola la decima edizione del Nonantola Film Festival, organizzato dall’omonima associazione affiliata Arci. Il film – tratto dall’omonimo romanzo di Carlo Bonini e Giancarlo De Cataldo che anticipava gli scandali oggi universalmente noti di Mafia Capitale e la collusione tra potere politico e criminalità organizzata a Roma – vanta un cast all stars che comprende oltre al succitato Borghi, Pierfrancesco Favino, Claudio Amendola, Elio Germano, Greta Scarano, Giulia Elettra Gorietti, Jean-Hugues Anglade.  

12 novembre 2011. Silvio Berlusconi rassegna le sue dimissioni da Presidente del Consiglio. La storia di Suburra, basato sul romanzo omonimo di Giancarlo De Cataldo e Carlo Bonini, comincia sette giorni prima, immaginando che proprio allora Papa Ratzinger prenda la storica decisione di abbandonare il ruolo di pontefice. Il film è dunque incorniciato da due abbandoni “paterni”, è dedicato da Stefano Sollima al padre Sergio, e racconta l’assenza (o la defezione) delle figure maschili di riferimento nella società italiana, attraverso le avventure di un gruppo di uomini cui viene continuamente ripetuto di non essere all’altezza del proprio genitore. C’è Filippo Malgradi, politico corrotto e dissipato, che passa la notte con due escort, di cui una minorenne, e si caccia in un ginepraio senza fine. C’è Sebastiano, organizzatore di feste vip abituato a fare il vaso di coccio fra vasi di ferro. C’è Numero 8, giovane boss della malavita di Ostia che sogna di trasformare il litorale romano in una Las Vegas, come Bugsy Siegel. C’è Manfredi Anacleti, capo di un clan di zingari che vorrebbe fare il salto nel crimine di serie A. E ci sono Sabrina, l’escort che fornisce la “carne fresca” a Malgradi, e Viola, la compagna tossica di Numero 8. I destini di tutti i personaggi sono destinati ad incrociarsi illuminando il legame che esiste da sempre (o almeno dai tempi della Suburra romana) fra criminalità e potere politico.

Dopo il coraggioso ACAB e la serie televisiva Gomorra, Sollima si cimenta con questo “romanzo criminale” cercando di dargli il respiro della lunga serialità: la sua regia è impeccabile, energica, bizantina, fa leva su inquadrature calibrate al millimetro e sulla fotografia opulenta di Paolo Carnera. Azzeccato anche il cast, su cui giganteggia Pier Francesco Favino in un’interpretazione che ha mille sfumature, evidenti già dalla prima scena. Il lavoro che Favino opera sulla voce, sulla postura, su uno sguardo che passa dalla morte dell’anima alla virulenza dell’istinto vitale è da Actor’s Studio. Lo affiancano un solidissimo Claudio Amendola nel ruolo del Samurai, l’unico personaggio veramente adulto della storia (e non è una buona notizia, essendo il Samurai un ex componente della Banda della Magliana); Elio Germano, untuoso publicist senza spina dorsale; Alessandro Borghi, nitido e potente Numero 8; Giulia Elettra Gorietti, escort fragile e corrotta; Greta Scarano, tossica fedele e a suo modo coerente. Il pubblico si divertirà a capire a quale personaggio realmente esistente ognuno dei personaggi fa riferimento niente affatto casuale.

Tutte le info e il programma completo sul sito www.nonantolafilmfestival.it e sulla pagina Facebook dedicata