Grande successo per l’incontro su “Ferrari, gli uomini e il territorio” organizzato sabato 20 febbraio, con l’Auditorium Enzo Ferrari gremito di persone, tra cui tanti appassionati e diversi ex meccanici. L’iniziativa, organizzata dall’Università Popolare di Maranello, è stata l’occasione per riflettere su passato e presente del Cavallino rampante nei giorni della presentazione della nuova Formula 1. “Il legame tra l’azienda e Maranello è fortissimo, come testimoniato anche dalla presentazione della nuova vettura”, ha detto il sindaco Massimiliano Morini. “La Ferrari è un mito di grandezza mondiale ma ogni prodotto nella storia del marchio è stato realizzato nelle nostra città, grazie al lavoro e alle competenze di tutti”. Merito della visione del fondatore, Enzo Ferrari, che nelle parole del giornalista Leo Turrini “si era reso conto che in questa terra poteva trovare gli uomini giusti per dare vita al suo sogno automobilistico”. Per l’ingegnere Mauro Forghieri, per anni tra i più stretti collaboratori del Drake, “la Ferrari ha avuto tanto da Maranello e viceversa: il legame con il territorio è fondamentale”. Graziano Pini, docente di Economia a Modena e rettore dell’Università Popolare, ha ricordato come “la recente quotazione in borsa è stato un passaggio necessario in un mercato globale, servirà a finanziare le attività industriali”. All’incontro ha partecipato anche Don Sergio Mantovani, amico di Enzo Ferrari, molto vicino al mondo delle corse: “Io vedo ancora nella Ferrari un grande cuore, questa azienda è fatta soprattutto dalla passione degli uomini, e anche il Drake, all’apparenza burbero e scontroso, aveva un cuore buono, nel rapporto con i dipendenti, i collaboratori e i piloti”. L’incontro si è svolto nei giorni dell’anniversario della nascita di Enzo Ferrari (18 febbraio 1898) e della presentazione della nuova Ferrari Formula 1 (19 febbraio) ed è stato proposto dall’Università Popolare di Maranello, un progetto nato in collaborazione tra Comune e UniAuser per la formazione continua della cittadinanza.
