“Ci mobiliteremo dal basso, presentando odg in Comune e in Provincia e dando il nostro sostegno politico ai produttori del territorio e alle loro famiglie” . È perentoria la presa di posizione del sindaco di Scandiano, Alessio Mammi, in risposta alla proposta, avanzata dalla Commissione Dg Agri, di liberalizzare il Lambrusco, facendo sì che anche altri Paesi europei possano produrlo.
“La battaglia portata avanti dall’eurodeputato De Castro alla commissione Agricoltura dell’Unione Europea è giusta e anche nostra. Ci auguriamo che questa proposta, con cui si vuole causare un grave danno economico e che non tiene conto delle culture e delle realtà dei territori, non venga accolta: ricordo che il Lambrusco è un prodotto da secoli legato indissolubilmente al nostro territorio e il vino italiano più esportato nel mondo, con 400 milioni di bottiglie all’anno e un ricavo di 500 milioni di euro.
In una questione così delicata, fa piacere il supporto dato dalla senatrice Pignedoli, dal ministero per le Politiche Agricole e dal suo direttore generale del dipartimento delle politiche competitive, Emilio Gatto, che hanno chiaramente espresso il proprio dissenso per questo tentativo di decontestualizzare, indebolire e volgarizzare il Lambrusco e altri vini italiani. Mi auguro che l’Ue faccia un passo indietro, perché in questo modo svilirebbe culture e tipicità che invece dovrebbe riconoscere e tutelare.”
Conclude Mammi: “Se il cavillo a cui questa proposta si appiglia è la mancanza di un riferimento geografico, faccio presente che proprio qualche anno fa abbiamo provveduto a far approvare, sul territorio scandianese, la denominazione di due nuove località: Lambrusco e Spergola. L’obiettivo era proprio quello di sostenere concretamente la tipicità enologica della nostra zona. La motivazione risulta quindi infondata e siamo pronti a portare questa nostra ‘prova’ anche a Bruxelles, se necessario”.