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Dal 29 agosto nei sotterranei della Rocca di Scandiano la mostra sull’Inferno di Dante con le opere di Enrico Ganassi

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InfernoSi intitola Divino Inferno la mostra con le opere di Enrico Ganassi, dedicate alla prima cantica della Commedia dantesca, che il Comune di Scandiano organizza nei Sotterranei della Rocca dal 29 agosto. L’inaugurazione sarà appunto sabato 29 agosto, alle 17.30 alla presenza del Sindaco Alessio Mammi, poi la mostra resterà visitabile dal giovedì alla domenica, dalle 10 alle 13 e dalle 17.30 alle 21, fino al 13 settembre, ad ingresso libero. “Dopo il successo che ha riscosso lo scorso anno nella prestigiosa sede di Palagio di Parte Guelfa a Firenze – afferma l’Assessore ai Saperi Alberto Pighini – l’Amministrazione comunale ora è orgogliosa di ospitare la mostra “Divino inferno” di Enrico Ganassi, pittore scandianese le cui opere sono esposte in uffici pubblici, chiese, importanti collezioni private in Italia e all’estero. Siamo certi che l’ambientazione suggestiva dei sotterranei della Rocca dei Boiardo contribuirà a rendere ancora più forti e permeanti le atmosfere cupe delle opere di Ganassi. Ancora una volta la Rocca si offre al pubblico nella sua veste di luogo polifunzionale, in grado di ospitare mostre, convegni, festival, serate enogastronomiche, concerti”.

Già nel 2011 Ganassi aveva presentato negli spazi dell’Appartamento Estense della Rocca quattro tele dedicate al’Inferno, ispirate al grande poema ma anche summa di un lavoro artistico cinquantennale. Quel percorso è poi proseguito, ed è diventato un insieme di opere ispirate al viaggio di Dante.

Un lavoro durato anni, suggestivo e di forte impatto. Così lo stesso Ganassi racconta il suo percorso: “Un giorno sfogliando un quotidiano fui colpito da un’illustrazione dell’inferno dantesco; dannati ignudi correvano cercando invano di ripararsi dalla pioggia di fuoco che lacerava i loro corpi. Una profonda angoscia sotto le sembianza di una spada, mi colpì in profondità il cuore, scatenando cupi ricordi: mi ritrovai in quell’istituto psichiatrico dove lavorai per tanti e lunghi anni. Un impulso irresistibile mi spinse dove custodivo l’opera del divino Poeta approfondendo gli studi sempre più angosciato, ma affascinato dai suoi canti; iniziai così ad illustrare il viaggio nell’oltretomba”. Così invece il critico d’arte Gianluca Ferrari, curatore della mostra alla Rocca: “Se vogliamo affermare oggi un primo possibile punto di arrivo nell’opera di risignificazione del lavoro artistico di Ganassi (compiuto definitivamente grazie a questo ciclo pittorico del Divino inferno) questo punto fermo lo possiamo vedere proprio nel suo essere riuscito a liberare il proprio colore interiore, vivificandolo nel dialogo con ombre, luci, tela, matericitá e spiritualitá”.