Un atto vandalico che voleva essere attribuito ai terroristi dell’ISIS, con tanto di rivendicazione scritta alla lavagna “Isis tra di noi ripasseremo”, e che invece si è rivelato un raid vandalico posto in essere da 3 ex studenti dell’Istituto superiore Gobbetti di Scandiano. Tre ex studenti che con il grave gesto volevano vendicarsi del Preside e degli insegnanti con i quali, quando frequentavano la scuola, hanno riferito aver avuto dei problemi. A scoprirlo i Carabinieri della Tenenza di Scandiano che con le accuse di concorso in danneggiamento aggravato hanno arrestato un 20enne ed un 18enne di Casalgrande denunciando un loro amico minorenne, tutti risultati essere ex studente del plesso scolastico preso di mira. L’origine dei fatti sabato notte poco prima delle 4,00 quando una pattuglia dei Carabinieri di Scandiano si precipitava presso l’istituto scolastico Piero Gobetti di Scandiano dove era scattato l’allarme. Prima di raggiungere l’obiettivo i militari perlustravano la zona individuando e fermando 3 ragazzi che cercavano di allontanarsi dalla vicina Via Torricelli. I 3, identificati negli odierni indagati, puzzavano di benzina, circostanza che ha insospettito i carabinieri che li conducevano in caserma. Negli successivi sviluppi investigativi i militari accertavano che i 3 ragazzi poco prima entravano nelle aule 18 e 19 della scuola cospargendo i banchi di benzina con l’intento di darvi fuoco, tirando mattoni alle finestre danneggiandole per poi scrivere la rivendicazione di natura terroristica alla lavagna. Quindi a seguito dell’attivazione dell’allarme si davano alla fuga venendo fermati dai Carabinieri di Scandiano. Il sopralluogo eseguito dai Carabinieri consentiva di rinvenire dentro le classi tre bottiglie in plastica contenenti residui di benzina cosparsi nelle aule e un accendino perso durante la fuga. Uno dei tre ragazzi si mostrava collaborativo e confermava i riscontri investigativi dei carabinieri ammettendo la sua responsabilità e quella dei suoi due amici. I due maggiorenni venivano arrestato mentre il minore veniva denunciato per tutti e tre gli ex studenti l’accusa è quella di concorso in danneggiamento aggravato. I tre, come sostenuto da uno degli arrestati, avrebbero agito per vendetta nei confronti del preside e di alcuni insegnati ritenuti troppo severi allorquando loro frequentavano la scuola.
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