Eredi di antichissime tradizioni e credenze religiose, ci sono donne, anche nella nostra Provincia, che “segnano” storte, fuochi di Sant’Antonio ed altri disturbi. Nel dialetto reggiano esse vengono chiamate “medgouni”, mentre in italiano sono le cosiddette “guaritrici” o “segnatrici”, cui ancor oggi molti si rivolgono.
Sabato, 16 Maggio, alle 16.30 l’antropologa Antonella Bartolucci presenterà alla Biblioteca di Scandiano e in collaborazione con l’Università del Tempo Libero il suo libro sull’argomento, esito di una ricerca fatta tra Reggio e Correggio, dal titolo “La strega buona: donne che segnano la malattia”.
Donne, perché il 90% di questa categoria è al femminile. Nulla a che fare con la stregoneria tradizionalmente intesa, naturalmente, ma piuttosto con il tramandarsi di pratiche ancestrali, di tecniche esistenti da secoli, quando il medico era spesso lontano e la scienza medica agli albori. Prestazioni curative peraltro mai interrotte proprio perché consegnate, da donna a donna, attraverso quel “lascito” che è un rito di passaggio e tramanda il potere arcano dei simboli e dei gesti.
Il libro della Bartolucci scava nelle pieghe nascoste della avanzatissima pianura reggiana riportando alla luce usanze della medicina popolare: consuetudini, atteggiamenti e credenze che hanno avuto nel tempo, e continuano ad avere, un largo consenso da parte di ogni classe sociale.
Durante l’iniziativa saranno presenti alcuni guaritori – segnatori del territorio reggiano modenese.
Per informazioni è possibile rivolgersi alla Biblioteca Comunale “G.Salvemini”, tel. 0522 764291.