Marco Vecchi è stato nominato Direttore della struttura complessa di oculistica dell’Azienda Usl di Reggio Emilia, in sostituzione del dottor Amos Bartolino, prematuramente scomparso.
L’incarico prenderà il via il prossimo 26 marzo e vedrà Marco Vecchi a capo dell’oculistica aziendale in tutti i cinque gli ospedali distrettuali (Castelnuovo Monti, Correggio, Guastalla, Montecchio e Scandiano).
Marco Vecchi, 50 anni, originario di Venezia, si laurea in Medicina e Chirurgia presso l’Università degli studi di Padova e consegue poi la specializzazione in oculistica all’Università di Parma.
Dal 1991 ha lavorato all’Azienda ospedaliero-universitaria di Parma, dove ha ricoperto l’incarico di dirigente medico di oculistica e, dal 2007 ad oggi, di Responsabile dell’Unità operativa semplice di chirurgia vitroretinica.
Negli anni si è specializzato in tutto quello che riguarda il segmento posteriore dell’occhio e il distacco della retina, lavorando anche frequentemente su casi di cataratta, e arrivando ad operare fino a settecento pazienti all’anno.
È stato docente alla scuola di specializzazione in Oftalmologia dell’Università di Parma, in particolare nell’ambito della chirurgia vitreo-retinica.
Ha inoltre partecipato a importanti convegni in Italia e all’estero, sia come relatore che nelle sessioni di live surgery.
È autore di numerosi articoli, pubblicati su prestigiose riviste scientifiche nazionali ed internazionali.
Il dottor Vecchi commenta così la sua nomina a Direttore dell’Oculistica aziendale reggiana: “É una sfida che affronto con entusiasmo, forte della lunga e formativa esperienza all’ospedale Maggiore di Parma”.
Fausto Nicolini, Direttore generale, commenta così la nuova nomina: “Al Dottor Vecchi chiediamo di consolidare il modello organizzativo dell’Unità oculistica aziendale che opera su più sedi ospedaliere, estendendo l’attività di chirurgia anche all’Ospedale di Guastalla, potenziare la chirurgia vitro retinica e ottimizzare l’utilizzo del parco tecnologico. Il nuovo Direttore dovrà inoltre valorizzare le competenze dei professionisti e collaborare con i medici di medicina generale e gli specialisti ambulatoriali per l’appropriatezza dei percorsi clinico-assistenziali”.