Giovedì 19 febbraio, alle 20.45, una serata dedicata alla Sipe, organizzata dal Comune di Spilamberto e da Italia Nostra Onlus. Durante la serata sarà presentata la tesi di laurea in Architettura di Chiara Ferrari dal titolo “Segni superficiali e Architetture Profonde- CRETA. Progetto per il nuovo Centro di Ricerca e Tecnologia dell’Agricoltura nell’ex dinamitificio SIPE Nobel di Spilamberto”. Un interessante progetto di riqualificazione e riuso proposto per l’area dell’Ex-Sipe.
L’evento si inserisce nell’ambito della mostra organizzata dalla Galleria Civica di Modena, curata da Marco Pierini, coprodotta con la Fondazione Cassa di Risparmio di Modena, con il patrocinio del Comune di Spilamberto, che presenta un’ampia ricognizione fotografica compiuta da Robert Pettena sui siti SIPE-Nobel del territorio italiano: circa 50 fotografie cui si accompagna una documentazione di varia natura (foto, disegni, materiale d’archivio). Ad illustrare contenuti e percorso espositivo Serena Goldoni, curatrice presso la Galleria civica di Modena.
Durante l’iniziativa sarà allestita anche una antologia della mostra storica sulla Sipe a cura di Giorgio Zanoli e del Gruppo Mezaluna.
“Interpretata come custode dell’identità e della memoria del luogo- spiega l’Architetto Chiara Ferrari- l’area studio della sezione ‘Le Basse’ dell’ex stabilimento industriale SIPE di Spilamberto è, ad oggi, uno tra i più interessanti casi di studio della provincia modenese, sia per la riflessione sul tema architettonico del riuso che come irripetibile occasione per la valorizzazione di un territorio sensibile, di alta valenza simbolica, ma anche esposto a numerosi caratteri di indeterminatezza.
Confrontandosi con alcuni emblematici casi realizzati di riqualificazione urbana e paesaggistica, il progetto propone la realizzazione di un centro di ricerca e tecnologia per l’agricoltura (CRETA) con residenze per studenti, aule per la didattica, biblioteca, mensa, aree comuni e spazi fieristici e di consumo, in modo da assecondare una delle principali vocazioni territoriali, quali il paesaggio agrario verso il Panaro, ma anche per permettere la fruizione culturale e turistica delle più importanti e riconosciute eccellenze territoriali”.
“Più in dettaglio- prosegue l’Arch. Ferrari- due sono i temi di progetto. Il primo, ossia quello che riguarda il campus scolastico vero e proprio, prevede, oltre al recupero dei principali edifici della produzione dell’ex SIPE trasformati in aule per la didattica e laboratori, la costruzione di una serie di edifici con tetto-giardino, in cemento a vista, acciaio Corten e vetro, pensati sia per la vita degli studenti che per la promozione dei prodotti alimentari e attentamente progettati sotto il livello stradale per enfatizzare il salto di quota che contraddistingue morfologicamente il territorio de ‘Le Basse’. Il secondo, invece, prospetta la realizzazione di un parco-museo archeologico suddiviso in sezioni espositive con lo scopo di narrare la storia dell’area in tutte le sue sfaccettature, da polverificio ducale e poi regio a stabilimento industriale. In un percorso didattico ed emozionale al tempo stesso, con ingresso nell’antico essiccatoio ottocentesco (la cosiddetta Napoleona) e sviluppato all’interno dei terrapieni con le casematte che si estendono lungo il canale San Pietro, memoria della storica linea di lavorazione delle polveri e ‘più tipici’ portatori dell’identità della fabbrica spilambertese”.
Per info: Comune di Spilamberto- Struttura Cultura Turismo Sport e Biblioteca tel. 059/789964; cultura@comune.spilamberto.mo.it.