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Caffè Filosofico a Castelvetro, si parte il 7 febbraio

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Castelvetro-10“Il Caffè Filosofico si terrà a Castelvetro, forse il titolo trae in inganno ma “a Castello” sta ad indicare, storicamente, la sede del Comune di Castelvetro – spiega Giulietta Bernabei, ideatrice-coordinatrice dei Caffè Filosofici del territorio. La nuova edizione di Caffè filosofico che realizziamo anche quest’anno (siamo ormai alla quinta edizione) grazie alla Biblioteca Comunale, al contributo di ACE Associazione Comunità Educante, all’Università Libera Età Natalia Ginzburg e alla Libreria dei Contrari tratterà il tema del conflitto, della pace e della guerra. Gli incontri saranno animati e coordinati dal gruppo dei “Giovani del Caffè Filosofico”, studenti delle scuole superiori, universitari, neolaureati o laureati  che hanno ideato il ciclo di incontri e proporranno le loro personali riflessioni per dare via ad un dialogo e ad una pubblica discussione sui temi proposti.

Gli incontri si terranno di sabato pomeriggio, dalle 15 alle 17 presso la Sala di Rappresentanza del Comune. Sabato 7 prende il via il ciclo di incontri con la proposta di Michele Paolo, un giovane ricercatore in filosofia che darà il suo contributo dal titolo “Golconda. La crisi dei doppi”. Si tratta di una riflessione sulle cause e le conseguenze della guerra moderna e contemporanea alla luce del saggio ‘Della guerra’ del generale Carl von Clausewitz e della critica proposta dal filosofo René Girard. “Il Caffè Filosofico a Castelvetro – continua Bernabei – rientra nel calendario di Caffè Filosofico Itinerante che da ormai sette anni si realizza in diversi Comuni del nostro territorio. L’idea che ci ha spinto a dar vita a questa iniziativa è stata dettata dalla necessità  di prendersi del tempo per curare i propri pensieri ma anche e soprattutto per pensare insieme agli altri, prendere parte ad un dialogo  e contribuire con il proprio pensiero alla pubblica discussione.  Posso affermare che  si conferma come una pratica di  cittadinanza attiva, è uno  spazio di crescita, di conoscenza, di partecipazione, di riflessione e anche di discussione democratica; non credo sia un caso che quattro dei nuovi giovani Consiglieri Comunali eletti nelle ultime elezioni amministrative  siano attivi e attenti collaboratori del Caffè Filosofico!

Il termine “filosofico” forse fa arretrare qualcuno, in realtà  per partecipare non sono necessarie conoscenze  specifiche, ma spirito di comprensione, curiosità, fantasia e voglia di mettersi in gioco: sono qualità che ognuno possiede.. E allora cosa c’entra la filosofia? Non si tratta di prendere in considerazione la filosofia in quanto disciplina scolastica con i propri contenuti accademici,    la filosofia è vista come pratica,  ed esercizi filosofici sono l’ascolto, la domanda, la ricerca, l’attenzione…Concludo con un altro valore che ritengo fondamentale: al caffè filosofico si fa pratica di libertà, compresa la libertà di dire “Non sono d’accordo!” è pratica di libertà. La mancanza di ragionamento non aiuta a risolvere i problemi personali e sociali, e l’ignoranza è il cibo del malessere e della schiavitù..”

Quest’anno il ciclo di incontri si arricchisce di due proposte serali, due incontri-conferenza affidati a due studiosi, Maurizia Rabitti affronterà il tema della guerra e della pace da un punto di vista filosofico. Nella serata di martedì 24 febbraio – spiega Rabitti – vorrei proporre il tema della “guerra”, chiedendoci il “perché” di questo fenomeno presente ovunque e da sempre, attingendo anche al pensiero di vari pensatori (ad es. H.Arendt, E. Levinas, R.Dawkins…). E cosa significa “pace”? Come costruirla? Realizzando, forse, una “società dell’empatia ” (J. Rifkin), capace di mettere in salvo la vita sul pianeta Terra. “Abbiamo imparato a volare come gli uccelli, a nuotare come i pesci, ma non abbiamo imparato l’arte di vivere come fratelli” M.L. King. A Daniel Degli Esposti, storico, sarà affidata la serata del 17 Marzo: ”L’estate del 1914 rappresenta un punto di rottura epocale della storia dell’umanità. La Belle Époque delle grandi Esposizioni Universali si perde nelle contraddizioni del nazionalismo, l’economia si attrezza per l’espansione militare e lo sviluppo tecnologico aumenta a dismisura il potenziale degli armamenti. L’inizio della Grande guerra fa sprofondare l’Europa nelle trincee e apre il Secolo Breve. I fronti si stagliano sulle carte geografiche (sottile, preciso e tremendo a Occidente; esteso, disperso e terribile a Oriente; estremo, fragoroso e sanguinario sul Carso; strategico e oscuro sul Bosforo e nel Caucaso), ma si allargano alle intere società civili: produzioni militarizzate, donne al lavoro nelle fabbriche, lutti diffusi, occupazioni nemiche, bombardamenti e cannoneggiamenti cominciano ad abbattere la distinzione fra belligeranti e civili e preparano la strada al collasso definitivo delle “barriere” che caratterizzerà il secondo conflitto mondiale e le sue numerose guerre civili di liberazione. L’analisi dei comportamenti sociali, delle abitudini e del vissuto quotidiano durante la Prima guerra mondiale collegherà i fronti delle battaglie alla dimensione del territorio modenese e aiuterà a comprendere l’impatto dirompente che il conflitto ebbe sulle famiglie e sulle comunità, sulla nazione e sul continente”.