“Cosa Nostra a Casa nostra- Tre voci del territorio sulla mafia in Emilia”. E’ questo il titolo dell’iniziativa organizzata giovedì 29 gennaio, alle 21, allo Spazio Eventi L. Famigli dal Circolo Gramsci Giovani, con il patrocinio del Comune di Spilamberto. Interverranno: Gaetano Alessi, Giornalista e vincitore del Premio Fava; Giuseppe Novembre, Dottore in Giurisprudenza e Associazione Libera presidio “Lea Garofalo” Unione Terre di Castelli.
Durante la serata sarà presente un banchetto con i prodotti di Libera, Associazioni nomi e numeri contro le mafie, ottenuti dai terreni confiscati alle mafie. Con gli stessi prodotti verrà allestito un buffet. Sarà inoltre predisposto uno spazio dedicato ai libri di Gaetano Alessi.
Per informazioni: circologramscigiovani@gmail.com. L’iniziativa si inserisce all’interno del Progetto “70 volte Resistenza”.
“La conferenza ‘Cosa Nostra a casa nostra’ tratterà l’argomento delle mafie al Nord Italia- spiegano gli organizzatori del Circolo Gramsci Giovani- in particolare in Emilia. L’idea nasce dalla volontà di sradicare lo stereotipo che relega la criminalità organizzata in circoscritte regioni del Sud Italia, talmente lontana da noi da apparirci irreale e intangibile. L’intento è quello di superare questa concezione aiutando, grazie alle lezioni di relatori competenti, a individuare e riconoscere le infiltrazioni profonde che si insinuano anche nei nostri territori; provando a ridurre il fenomeno di omertà di cui al Nord ci si macchia anche per inconsapevolezza.
I relatori di cui abbiamo chiesto l’intervento, sono persone che conducono la loro personale battaglia alle mafie, utilizzando propri mezzi e competenze (rispettivamente giornalismo, diritto, e associazionismo), determinando un’esperienza a 360° gradi, in primis d’informazione e infine d’esempio di opposizione”.
“Come amministrazione- spiega il Vicesindaco Salvatore Francioso – sentiamo il dovere di appoggiare fortemente l’iniziativa. L’Emilia Romagna non è terra di mafia, ma non si può nascondere che la mafia ci sia e rischia di colonizzare la regione.
È quindi importante strutturare sul territorio progetti educativi di conoscenza e prevenzione. L’evento testimonia un impegno concreto contro la criminalità organizzata che esiste ed è necessario non abbassare la guardia”.