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Lotta alla mafia: il Nucleo di Polizia Tributaria della Guardia di Finanza di Reggio Emilia sequestra beni e disponibilità finanziarie per un valore di oltre 10 milioni di euro

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Guardia-Finanza-ReggioI finanzieri del Nucleo di Polizia Tributaria della Guardia di Finanza di Reggio Emilia, dalle prime ore del mattino stanno ponendo sotto sequestro nella zona di Reggio Emilia, Parma e Crotone aziende, fabbricati, autovetture, terreni, conti e disponibilità finanziarie per un valore di oltre 10 milioni di euro.
Il provvedimento emesso, ai sensi della normativa antimafia, dal Tribunale di Reggio Emilia per l’applicazione delle misure di prevenzione, scaturisce dalla proposta avanzata dal Procuratore Capo della Repubblica reggiana – Dott. Giorgio Grandinetti – nei confronti di P.V., 54enne di Cutro e del suo nucleo familiare, all’esito di indagini svolte dalla Guardia di Finanza di Reggio Emilia.
La “conoscenza interessata” di ambienti associativi criminali dell’uomo emerge:dalle risultanze investigative di alcune operazioni anticrimine svolte e dalla sentenza emessa dal Tribunale di Catanzaro nel dicembre 2003, quantunque nella circostanza è stata esclusa la stabile appartenenza dell’uomo all’individuato sodalizio criminale capeggiato da N.Grande Aracri; dall’attività di polizia economico- finanziaria svolta, dalle Fiamme Gialle reggiane, al termine della quale veniva denunciato per il reato di dichiarazione fraudolenta mediante l’uso di fatture false; dall’interdittiva emessa dalla Prefettura di Reggio Emilia là dove si
evidenziavano i rapporti di frequentazione e familiarità dell’uomo con i Grande Aracri ed altri pericolosi esponenti di Cutro e Isola di Capo
Rizzuto.

L’incisiva attività investigativa di carattere economico–patrimoniale, svolta dai finanzieri reggiani, incentrata sull’acquisizione e sull’analisi contabile di un’enorme quantità di dati e notizie, ricavabili dalle banche dati in uso al Corpo e dai rilevamenti effettuati presso i numerosi enti interessati, ha evidenziato l’esistenza di una netta sperequazione tra i redditi dichiarati dall’uomo e dal suo
nucleo familiare e l’incremento patrimoniale accertato. I redditi dichiarati, infatti presentano valori neppure sufficienti a coprire la spesa media annua familiare individuata dall’ISTAT e quindi di far fronte alle normali necessità di sostentamento.
Il quadro probatorio a sostegno della misura di prevenzione decretata dal Tribunale di Reggio Emilia, che emerge da un’attività investigativa tutta reggiana, ha portato al sequestro delle attività economiche e di beni riconducibili a P.V. e a tre componenti del suo nucleo familiare.

Trenta finanzieri stanno procedendo al sequestro, nelle province di Reggio Emilia, Parma e Crotone di: quote societarie riferite a quattro imprese; un complesso immobiliare, costituito da 9 appartamenti ed un’autorimessa, sito a Isola di Capo Rizzuto (KR); un complesso immobiliare, costituito da 3 appartamenti e 3 autorimesse, sito a Gattatico (RE);  un complesso immobiliare, costituito da 8 appartamenti e 3 autorimesse, sito a Montecchio Emilia (RE); un complesso immobiliare, costituito da 3 appartamenti, 3 autorimesse ed un terreno, sito a Montechiarugolo (PR); un complesso immobiliare, costituito da un appartamento e 3 autorimesse, sito a Soragna (PR); un appartamento sito in Busseto (PR); un complesso immobiliare, costituito da 10 appartamenti, 2 autorimesse ed un magazzino, sito a Montecchio Emilia (RE); un complesso immobiliare, costituito da un appartamento, 1 opificio, 1 magazzino ed 1 negozio, sito a Montecchio Emilia (RE); un appartamento sito a Montecchio Emilia (RE); un terreno sito in Crotone. Oltre a 2 autovetture, 2 ciclomotori e disponibilità finanziarie in via di quantificazione.

Il presidio della sicurezza economico – finanziaria, passa anche attraverso l’aggressione sistematica dei patrimoni illecitamente accumulati, che per il Corpo è considerato obiettivo strategico, in tale ambito va collocata l’odierna operazione.