Quando l’amico l’ha chiamato per cercare di risolvere un problema alla cisterna non si immaginava di imbattersi nella cisterna da 2500 litri che gli era stata rubata nel febbraio del 2013 e men che meno che a venderla al suo amico era stato suo fratello. I Carabinieri di Campagnola Emilia allertati dalla vittima hanno quindi chiarito che l’amico l’aveva ricevuta in buona fede dal fratello che entrandone illecitamente in possesso la “piazzava” intascando il ricavato. Con l’accusa di ricettazione i Carabinieri della Stazione di Campagnola Emilia hanno denunciato alla Procura della Repubblica presso il Tribunale di Reggio Emilia un 40enne coltivatore diretto fratello della vittima. L’origine dei fatti risalgono a febbraio del 2013 quando ignoti ladri penetrati nelle pertinenze dell’azienda agricola di un 50enne di Rio Saliceto asportavano una cisterna per gasolio da 2.500 litri. Per quasi due anni più nessuna notizia sino a quando, in maniera del tutto casuale, il derubato ritrovava la sua cisterna. Chiamato da un agricoltore di Correggio per una consulenza sul malfunzionamento della cisterna, scopriva con sorpresa che la cisterna “difettosa” era quella che gli avevano rubato nel 2013. I Carabinieri di Campagnola Emilia, a cui il furto era stato denunciato, interessati dal derubato avviavano i dovuti accertamenti verificando la buonafede dell’amico. Quest’ultimo infatti l’aveva acquistata in completa buona fede dal fratello del derubato, a sua volta finito nei guai. L’uomo infatti è stato denunciato alla Procura reggiana per il reato di ricettazione. Il fratello e quindi tornato in possesso della cisterna a cui è stata restituita dai Carabinieri di Campagnola Emilia.