La vegetazione, in prevalenza costituita da pioppeti, che si sviluppa lungo gli argini del Grande Fiume viene adibita ad area di “stoccaggio” dei motori marini rubati da parte dei pirati del Po? E’ una forte ipotesi investigativa su cui stanno lavorando i Carabinieri della Stazione di Boretto che al riguardo, di concerto con i colleghi del Nucleo Operativo della Compagnia di Guastalla, stanno conducendo le indagini su una serie di furti di motori marini fuoribordo. Furti commessi da ignoti ladri appartenenti al più nutrito popolo dei predoni del Po che agiscono lungo il Po nel tratto ricompreso tra le provincie di Mantova e Reggio Emilia. L’intensificazione delle attività investigative e dei servizi di controllo del territorio in tale area l’altra sera ha portato i Carabinieri di Boretto a rinvenire un motore marino fuoribordo della potenza di 15 cavalli (11 KW) marca Hangzhou Hidea Powe Machinery completo di avviamento elettrico ed a strappo con vicina una tanica di carburante. Il motore è stato rinvenuto, in buone condizioni, in un’area boschiva dell’argine del canale derivatore sotto il comune di Boretto. I militari, in attesa di risalire al proprietario, ritenendo il manufatto di probabile provenienza furtiva la sequestravano. Il motore sequestrato non risulta attualmente tra le denunce in possesso dei carabinier di Boretto circostanza questa che fa ipotizzare la provenienza furtiva in altro comune o altra provincia.
In attesa che le indagini dei Carabinieri portino al proprietario eventuali cittadini che abbiano subito il furto di un motore di tale marca con denuncia alla mano potranno presentarsi presso i carabinieri di Boretto per le procedure di dissequestro e restituzione del motore.