Percependo quale corrispettivo un compenso settimanale pari a 350 euro per ogni prostituta “ospitata” ha messo a disposizione l’appartamento che aveva in locazione adibendolo ad alcova del sesso grazie ad annunci di incontri su siti internet in cui venivano offerte prestazioni sessuali per attirare i clienti. A scoprirlo i Carabinieri che nella mattinata di ieri hanno dato esecuzione ad un provvedimento restrittivo di natura cautelare emesso dal GIP del Tribunale di La Speza su richiesta della Procura spezzina, concorde con gli esiti investigativi dei Carabinieri. Nella mattina di ieri i Carabinieri del Nucleo Investigativo di La Spezia congiuntamente ai colleghi in forza al Nucleo Operativo della Compagnia di Guastalla hanno arrestato una cittadina domenicana 42enne chiamata a rispondere dei reati di favoreggiamento e sfruttamento della prostituzione ai danni di sue connazionali. L’indagine prende spunto dall’analisi di annunci su siti internet palesemente ricondotti a rapporti sessuali a pagamento che vagliati dai Carabinieri hanno portato ad accertare un alacre giro d’affari da parte di prostitute domenicane reso possibile grazie all’interessata compiacenza di una loro connazionale, ovvero l’odierna arrestata, che aveva dato in disponibilità delle prostitute il suo appartamento per ivi esercitarvi l’attività di meretricio ad un costo di 350 euro la settimana a prostituta. Pur di non essere beccata l’odierna indagata incaricava il figlio minore di recarsi preso l’abitazione e riscuotere i denari. La sfruttatrice inoltre “catechizzava” le prostitute su come dovevano comportarsi in caso di controlli in modo tale che gli operatori di polizia non risalissero a lei. Espedienti quelli adottati dalla 42enne domenicana che non sono bastati a impedire il buon esito delle indagini dei Carabinieri che condivise dalla Procura spezzina hanno portato all’odierno provvedimento restrittivo eseguito ieri mattina dai Carabinieri a Guastalla che hanno arrestato la donna.