Sabato 10 maggio, alle 21:15 presso lo Spazio Eventi “L. Famigli” di Spilamberto: Claudio Jacomucci – chitarra classica, con la partecipazione di Kathleen Delaney – danzatrice e coreografa. Musiche di Jacomucci, Stravinsky, Cage, Bach, Tedde, Melis.
All’appuntamento conclusivo della rassegna Note di Passaggio, sabato 10 maggio, a Spilamberto presso lo Spazio Famigli alle ore 21:15, sarà protagonista Claudio Jacomucci, uno dei più importanti fisarmonicisti europei, innovatore della tecnica strumentale e collaboratore dei maggiori compositori contemporanei; impegnato in un programma di grande impatto visivo e sonoro accosterà la spettacolarità del Petrushka di Stravinskij, il rigore della polifonia bachiana e le atmosfere ancestrali e archetipiche della musica popolare sarda.
Insegnante al Conservatorio di Pescara, Jacomucci tiene masterclass in diverse accademie (Royal Academy of London, Sibelius Academy Helsinki, Conservatoire Superieur de Musique et Danse Paris, Royal Danish Academy Copenhagen, Accademia di Cracovia.
Alcuni frammenti di una recente intervista possono descrivere efficacemente l’artista: “ Quando ho iniziato a suonare, agli inizi degli anni ’80, la didattica fisarmonicistica era agli albori. Ho studiato con una metodologia molto antiquata, pedagogicamente molto povera e assolutamente non adatta ai tempi, parlo della scuola italiana e francese degli anni ’50 (assurdamente ancora in uso oggi). In seguito, ho dovuto operare una vera catarsi, prima studiando la tecnica delle scuole est-europee e scandinave, …poi – dopo essermi formato come insegnante di Tecnica Alexander – elaborando una tecnica fisarmonicistica innovativa, in cui l’abilità e la destrezza crescono di pari passo con la consapevolezza psico-fisica e l’esperienza musicale. Oggi esistono varie correnti, “scuole” molto avanzate, basti pensare alla scuola serba, a quella basca, finlandese, danese, tedesca, polacca e francese. Finalmente anche in Italia sta emergendo una nuova scuola … i campi in cui c’è un futuro per la fisarmonica sono senz’altro la musica classica contemporanea, tutto il revival folk, il jazz. Ma il campo in cui credo che ci sia più creatività è quello della musica contemporanea, non più confinata alla scuola di Darmstadt e alle correnti degli anni ’60 e ’70 … Il problema di molti fisarmonicisti è la mancanza di creatività. Il jazz dei fisarmonicisti (tranne rari casi) è un folk con qualche fioritura di swing. L’elettronica è la fisarmonica elettronica per suonare magari il varieté (intrattenimento virtuosistico di scarsissimo interesse musicale). La musica classica-contemporanea è quella di qualche fisarmonicista-compositore che scrive musica come a fine Ottocento. Siamo completamente fuori dalla realtà musicale attuale.
Non si può suonare partendo da uno spartito qualunque. I musicisti hanno interessi e passano anni ed anni a studiare e ricercare. I fisarmonicisti suonano sempre le stesse cose, hanno poca curiosità, idolatrano le figure del passato, i campioni, i Paganini, i Segovia della fisarmonica, perciò la loro emancipazione è quella che è.
Ci sono tanti bravi fisarmonicisti, alcuni grandi musicisti, pochi artisti. Rarissimi sono coloro che possiedono tutte e tre queste qualità.”
Il concerto è realizzato in collaborazione con il Comune di Spilamberto e con il contributo finanziario della Fondazione Cassa di Risparmio di Modena e della Regione Emilia Romagna. Come per tutti i concerti della rassegna, l’ingresso è gratuito.
Sostegno economico e adesione alle attività degli Amici della Musica sono necessari e graditi.
Tutte le informazioni su contenuti artistici, aspetti organizzativi, modalità di sostegno e di adesione alle attività degli Amici della Musica di Modena sono disponibili all’ingresso della sala.
Segreteria: tel 3296336877; amicidellamusicamodena.it, www.facebook.com/amicidellamusicadimodena