Il giudice Cristina Beretti, dopo aver ascoltato i periti nominati dal tribunale, ha assolto tutti i cinque sanitari dell’ospedale Magati di Scandiano che erano accusati di omicidio colposo per la morte, nel novembre 2006, di una bambina nata da pochi giorni. Si tratta del ginecologo reggiano T.S., 59 anni, , dell’anestestista modenese 42enne A.F., di P.R.M., 54 anni, ginecologa bolognese, dell’anestesista reggiana N.G., 56 anni, e dell’ostetrica S.C., reggiana di 44 anni, difesi dagli avvocati Franco Mazza e Giorgio Boiardi. I genitori della piccola si erano costituiti parte civile con l’avvocato Luciano Arcudi. In una precedente udienza i periti della difesa avevano sostenuto che il decesso della neonata fu dovuto a una malattia di carattere metabolico, una malattia rarissima, che colpisce un neonato su di un milione, i cui effetti possono essere stati accentuati dal trauma che ogni neonato vive al momento della nascita. I presunti errori addebitati ai medici non avrebbero perciò avuto alcun ruolo. I periti del tribunale hanno sostanzialmente concordato con questa valutazione. Anche il pm aveva chiesto l’assoluzione.
La piccola morì il 17 novembre del 2006 nel reparto di neonatologia, a Reggio, dove era stata portata da Scandiano.
«La fine di un incubo — ha commentato il difensore Franco Mazza — un atto liberatorio per i miei clienti che sono stati per parecchi mesi imputati nonostante l’evidenza dell’insussistenza delle accuse». Dice invece l’avvocato Arcudi: «I genitori sono amareggiati e non condividiamo la perizia che è in contrasto con la consulenza richiesta dalla procura. Abbiamo, comunque, intenzione di continuare l’azione legale per quanto riguarda la parte civile».