“E’ un dovere di tutti contribuire a tirare fuori questo Paese dal buio di orripilanti faide che si consumano nel sangue e fra spari nelle strade. E’ più che un dovere uscire dalla brutalità cieca, dal ricatto e dalla zavorra della presenza mafiosa, un virus letale che, ormai da qualche anno, contamina anche i nostri territori, la nostra regione, dove comunque siamo ricorsi ai giusti anticorpi sociali”. Nella Giornata della memoria e dell’impegno dedicata alle vittime di tutte le mafie, istituita il 21 marzo dalla legge regionale per la legalità e contro la criminalità organizzata (L.r. 3/2011), lapresidente dell’Assemblea legislativa regionale, Palma Costi, partecipa nel pomeriggio al convegno pubblico “StopBalanqueo#letestimonianze”, al Palazzo del Turismo di Bellaria (ore 17.30). Con lei, la vicepresidente della Giunta regionale, Simonetta Saliera, Lirio Abbate, scrittore e giornalista de “L’Espresso”, Pippo Giordano, ex ispettore della Dia e collega di Paolo Borsellino, e Dario Vassallo, fratello di Angelo, sindaco di Pollica ucciso dalla criminalità organizzata. Un appello, quello a fare fronte comune contro le mafie, che parte dall’ultima “assurda e incredibile strage”, quella di Taranto, nella quale è rimasto ucciso, assieme ai due genitori, anche il piccolo Domenico, 3 anni non ancora compiuti: “Un bambino, nostro figlio, nipote, fratello, che non c’è più perchè volutamente colpito e altri due bambini, i fratellini di 6 e 7 anni, che erano in macchina con lui, usciti illesi fingendosi morti ma che porteranno per sempre dentro questa tragedia. Ed ecco perchè oggi siamo qui, per dire di ‘no’ a tutte le mafie”.
L’impegno dell’Assemblea legislativa contro la criminalità organizzata è costante: “Lo facciamo con la nostra principale attività, che è quella legislativa: nel 2010- spiega la presidente- approvammo la legge contro le infiltrazioni della criminalità organizzata nel comparto dell’edilizia; nel 2011 quella contro la criminalità organizzata e per la promozione della legalità; abbiamo poi fissato le norme anti-infiltrazioni mafiose nella ricostruzione del post-terremoto e abbiamo approvato, ultima in ordine di tempo, lo scorso 12 marzo, la legge contro il gioco d’azzardo, il nuovo fronte aperto dalla cosche, quello delle infernali slot machine, con ludopatie e dipendenze patologiche collegate che rischiano di rovinare soprattutto i giovani e persone già in difficoltà economica”. Ma “il nostro impegno va oltre: con il progetto ‘conCittadini’ mettiamo in rete ogni anno decine di scuole di tutte le province emiliano-romagnole, associazioni ed enti locali su progetti dedicati a legalità, memoria e diritti e sono migliaia gli studenti coinvolti. E da tre anni- sottolinea Costi- collaboriamo con Libera Informazione, realizzando insieme il Dossier sulla presenza delle mafie in Emilia-Romagna e organizzando incontri sui temi della legalità. Voglio ricordarne due in particolare: quello dell’11 ottobre scorso al liceo ‘Volta-Fellini’ di Riccione, dove 300 studenti hanno partecipato al convegno sulla presenza delle mafie in Riviera, e quello sulle infiltrazioni mafiose e i pericoli per l’economia all’Università Cattolica del Sacro Cuore di Piacenza, il 26 novembre, in un’aula magna colma di studenti universitari”.
E’ poi fondamentale “che il nostro lavoro di legislatori si saldi con un forte lavoro della magistratura inquirente, nella quale la nostra fiducia è massima, delle forze dell’ordine, che voglio ringraziare anche oggi per la loro abnegazione, e con presidi territoriali efficaci. Le nostre normative cercano di dare prima di tutto strumenti ai sindaci, che sono le sentinelle nei territori, per leggere e reagire ai segnali della presenza mafiosa e reggere gli assalti, anche subdoli, della criminalità organizzata: e loro devono sapere che noi, che l’Assemblea legislativa e la Regione sono al loro fianco”.
Dunque, devono essere insieme “istituzioni, magistratura, forze dell’ordine, cittadini: il fronte deve essere unico. Ma noi per primi- afferma la presidente dell’Assemblea legislativa-, noi strutture dello Stato, non possiamo permetterci che disfunzioni organizzative e dinamiche interne a uffici e apparati, dinamiche peraltro lontane dalla vita reale delle persone, rischino di rallentare o inficiare la lotta alla criminalità organizzata: le indagini contro le mafie devono proseguire spedite, senza intoppi. Su questo, mentre invochiamo legalità e chiediamo al cittadino nessuna omertà, non possiamo permetterci alcuna debolezza”.
E fondamentale è il racconto di ciò che succede. “Voglio approfittare della presenza di Lirio Abbate, valido e coraggioso cronista, per rinnovargli personalmente e a nome di tutta l’Assemblea legislativa della Regione Emilia-Romagna, la mia e la nostra solidarietà per le minacce ricevute. Un’importante testimonianza la sua, per sottolineare quanto un’informazione coraggiosa sia importante per prendere coscienza dei nuovi fenomeni e della cultura su cui poggiano criminalità e malaffare. Lirio Abbate, Giovanni Tizian, che pure di indagini sulle mafie in Emilia-Romagna ha scritto e scrive con coraggio, sono esempi di un’informazione capace di analizzare e approfondire con continuità il problema ‘mafie’. Noi siamo per questo giornalismo- sottolinea Costi-, e ricordo come la Regione si sia costituita parte civile nel processo Black Money in corso a Bologna, perché bisogna sempre fare capire con chiarezza da che parte stanno le istituzioni. Noi vogliamo questo giornalismo, un giornalismo che sappia andare oltre la cronaca nera, oltre la descrizione dei fatti occasionali, di dinamiche volute da chi, approfittando del disorientamento sociale diffuso e degli attacchi, spesso sconsiderati, alle Istituzioni, e approfittando della crisi delle rappresentanze politiche, persegue proprio quel radicamento territoriale e quella ricerca del consenso utile al malaffare. Ma non dimentichiamoci che sul territorio operano amministratori e sindaci preparati, rigorosi, coraggiosi, e il racconto di quanto succede proprio nei territori deve andare oltre ciò che può sembrare di troppo facile interpretazione, indagando soprattutto i fenomeni sociali che accompagnano oggi le penetrazioni mafiose”. L’informazione, auspica la presidente dell’Assemblea legislativa, “deve riuscire in uno sforzo maggiore per aiutare l’opinione pubblica a decifrare i sintomi, laddove la mafia cerca di conquistare un consenso facile agendo anche su tessuti sociali deboli o su problemi reali che la crisi economica ha certamente acuito”.
Esiste poi il problema della ricostruzione delle zone colpite dal sisma. “Anche qui abbiamo cercato di porre la massima attenzione nelle procedure, nei percorsi di certificazione e autorizzativi, nei controlli, per chiudere ogni pertugio possibile all’infiltrazione delle mafie, di quelle mafie che qui non mandano sicari ma ‘colletti bianchi’ coi soldi sporchi da investire, cioè da ripulire, aziende da conquistare con l’usura e appalti da vincere. Difficile quando si scoprono aziende del luogo colluse e si vive a contatto con le famiglie dei lavoratori, ignari, di quelle stesse imprese. Però la legalità non sono solo le norme e i codici. L’attenzione delle istituzioni deve essere alta- chiude Palma Costi- ma la scelta della legalità è anche una scelta del singolo, della persona, nel suo lavoro, nelle relazioni sociali: si sceglie da che parte stare in banca, a scuola, in azienda, nei giornali, con gli amici, in famiglia. E’ dovere di tutti lavorare ad una specifica idea di comunità, di partecipazione democratica, di difesa della legalità, di economia sana, di libertà di iniziativa economica. E’ questa giustizia delle coscienze, prima che delle leggi, il dono che ci hanno lasciato tutti quei servitori dello Stato, tutti quei giusti che non hanno esitato a mettere la propria vita al servizio di quella degli altri, anche a costo di perderla. E’ anche al loro esempio che il nostro impegno di tutti i giorni per la legalità e la giustizia deve ispirarsi”.