Nel consiglio comunale di ieri sera sono state approvate le riduzioni del 33,34% del tributo per le categorie “ristoranti, trattorie, osterie, pizzerie, pub, bar, caffè, pasticceria ed attività commerciali per la vendita di beni alimentari, fiori e piante”.
Dopo mesi di acceso dibattito, di mozioni leghiste per una ridefinizione del tributo su stile vecchia TIA (come richiesto recentemente da Unindustria), di esenzioni per le aree che non producono rifiuti, di interventi e denunce sulla stampa di gestori, commercianti, artigiani, ecco che il comune fa retromarcia ed applica le ulteriori riduzioni previste dalla normativa vigente.
Come dire “tanto tuonò che alla fine piovve”, ma in realtà ha già smesso di piovere perché le altre categorie rimangono a bocca asciutta e per loro nessuna riduzione.
Pur apprezzando e condividendo le agevolazioni introdotte il mio voto è stato di astensione in quanto contrario all’impianto normativo della TARES e soprattutto per l’assenza del comune nella stesura del piano finanziario stilato da SABAR ad aprile. Un piano esagerato che pone il consorzio della bassa alla pari dei comuni serviti da IREN; ma dov’è la gestione virtuosa ed i risparmi tanto propagandati dai vertici SABAR se Novellara paga come Rubiera e più di Castellarano e Quattro Castella?
La normativa afferma inoltre che le riduzioni devono tenere conto della capacità contributiva della famiglia anche attraverso l’applicazione dell’ISEE; una norma fondamentale in periodo di crisi ma che l’amministrazione comunale al momento non applica sul tributo.
(Melli Mauro, consigliere comunale Lega Nord a Novellara)