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Ridurre il rischio sismico: nel reggiano 1,3 milioni per i privati di 9 comuni montani

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denaro_10Circa un milione e 300.000 euro a fondo perduto per realizzare interventi di prevenzione e mitigazione del rischio sismico su edifici privati. Arrivano dalla Stato, dopo l‘ordinanza 52 firmata lo scorso 20 febbraio dal capo del Dipartimento nazionale di Protezione civile, e – secondo quanto deciso dalla Regione Emilia-Romagna – potranno beneficiarne i cittadini di 9 comuni dell’Appenino reggiano: Busana, Carpineti, Castelnovo Monti, Collagna, Ligonchio, Ramiseto, Toano, Vetto e Villa Minozzo.

Si tratta della terza (di sette) annualità di contributi previsti dal Programma per la riduzione del rischio sismico: “Un provvedimento importante, ma che certo dovrà proseguire nei prossimi anni, e l’impegno della Provincia sarà anche finalizzato a far sì che il territorio reggiano continui ad avere accesso alla ripartizione delle risorse nazionali, poiché il fondamentale lavoro di prevenzione è solo all’inizio – commenta la presidente della Provincia di Reggio Emilia, Sonia Masini – Da subito, come sempre, la Provincia attraverso i tecnici della Protezione civile coordinerà e assisterà i Comuni che dovranno redigere i bandi: le graduatorie saranno poi stilate in base a parametri e criteri ben precisi stabiliti dal Dipartimento nazionale di Protezione civile, che premieranno sicuramente chi ha avuto la casa resa totalmente o parzialmente inagibile dagli ultimi eventi sismici”.

A tale proposito, Provincia e Regione Emilia-Romagna hanno promosso un incontro tecnico con i professionisti e la cittadinanza per giovedì 28 novembre nella Sala del Consiglio comunale di Castelnovo Monti. A partire dalle 10, sarà proprio la responsabile della Protezione civile della Provincia di Reggio Emilia, Federica Manenti, insieme a Raffaele Pignone e Vania Passarella della Regione Emilia-Romagna e ai tecnici dei Comuni, a illustrare i contenuti dell’ordinanza per la riduzione del rischio sismico.

“E’ importante informare sempre di più la popolazione, come abbiamo fatto proprio recentemente nei comuni montani con numerose assemblee pubbliche e come stiamo facendo in molte scuole medie, ma è altrettanto fondamentale stanziare risorse nella prevenzione di fronte ai terremoti o altre calamità naturali perché, come ben sappiamo, non è il terremoto ad uccidere, ma la casa costruita male o in un posto sbagliato…”, aggiunge la presidente della Provincia, Sonia Masini.

L’entità dei contributi varia in base alla tipologia d’intervento e più precisamente:

per interventi di rafforzamento locale: 100 euro per ogni mq di superficie lorda coperta complessiva di edificio soggetta a interventi, con il limite di 20.000 euro moltiplicato per il numero delle unità abitative e 10.000 euro moltiplicato per il numero di altre unità immobiliari;

per interventi di miglioramento sismico: 150 euro per ogni mq di superficie lorda coperta complessiva di edificio soggetta a interventi, con il limite di 30.000 euro moltiplicato per il numero delle unità abitative e 15.000 euro moltiplicato per il numero di altre unità immobiliari;

per interventi di demolizione e ricostruzione: 200 euro per ogni mq di superficie lorda coperta complessiva di edificio soggetta a interventi, con il limite di 40.000 euro moltiplicato per il numero delle unità abitative e 20.000 euro moltiplicato per il numero di altre unità immobiliari.