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Casa Protetta “Don P. Borghi”, il Comune difende la totale gestione pubblica. Dal 2014 l’accreditamento del servizio

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casa-protetta-Borghi-NovellaraNovellLa Casa Protetta “Don P. Borghi” del Comune di Novellara dovrà essere “accreditata” entro il prossimo anno, dalla Regione Emilia Romagna, per il mantenimento dei contributi economici regionali. A tal fine, la legge pone numerosi parametri di valutazione del servizio, tesi a omogenizzare la qualità in tutte le strutture del territorio regionale.

Per quanto riguarda la moderna struttura di Novellara, i parametri per l’accreditamento sono tutti rispettati, fatto salvo il fatto che l’Istituzione comunale “I Millefiori” gestisca la casa protetta avvalendosi da tempo di un appalto esterno per la fornitura di una parte del personale.

Infatti la normativa regionale impone un “gestore unico” del personale per l’ottenimento dell’accreditamento.

Quindi delle due l’una: o tutti i dipendenti pubblici dovranno essere comandati alla Cooperativa sociale Co.Re.ss che da anni gestisce uno dei due nuclei della casa protetta; oppure l’Istituzione Millefiori, per essere accreditata, dovrà interrompere il rapporto di appalto e assumere direttamente (tramite bando pubblico) il personale che serve.

 

Il Comune di Novellara ha espresso in più sedi una critica a tale Legge Regionale, che con la sua rigidità e il totale distacco dalla realtà territoriale, rischia in un momento delicato come quello attuale (tra patti di stabilità, spending review, e vincoli di bilancio) di far saltare tutte le gestioni pubbliche.

Tuttavia, approfittando di un possibile spiraglio in fase di verifica presso la Corte dei Conti (le Istituzioni che si occupano di servizi sociali ed educativi potrebbero assumere personale in deroga alle restrizioni imposte agli enti locali) il Comune intende tentare la strada della totale gestione pubblica per l’accreditamento della Casa Protetta.

Una volontà politica forte e netta, che chiede con forza una modifica della legge regionale, e che conferma nel contempo l’impegno dell’amministrazione comunale profuso da sempre in relazione alla difesa dei propri servizi pubblici e alla tutela dei cittadini.

Si sono avviate in questi giorni la prime fasi riorganizzative e di valutazione per rendere possibile questa volontà, sia con gli operatori attuali sia con i famigliari degli assistiti per illustrare le azioni che l’Amministrazione sta mettendo in campo per preservare la qualità dei servizi e tutelare al massimo tutte le persone coinvolte in questa vicenda.