Strumenti da scasso e grimaldelli ovvero gli attrezzi di chi “lavora” a spese altrui: questi sono stati i principali obiettivi di una mirata e incessante attività di controllo del territorio che i Carabinieri della Compagnia di Guastalla hanno condotto la scorsa notte nei comuni della bassa reggiana per arginare l’escalation delle attività delittuose contro il patrimonio che nel’ultimo periodo hanno registrato una certa recrudescenza anche in quest’area della provincia reggiana. A supportare i Carabinieri in colori d’istituto anche alcune pattuglie “civetta” dei carabinieri del Nucleo Operativo della Compagnia di Guastalla. Un’attività preventiva tesa quindi a contenere le trasferte delittuose dei malintenzionati attraverso una strategia che ha visto i Carabinieri della Compagnia di Guastalla “agire d’anticipo” precedendo le attività delittuose di eventuali malintenzionati attraverso la “blindatura” dell’intera bassa con dispositivi di controllo di tutte le strade in entrata ed uscita ed il costante presidio delle zone piu’ appetibili quali le aree industriali e i quartieri residenziali vigilati costantemente dalle pattuglie dell’Arma. L’incessante attività di controlli effettuata dai carabinieri ha riguardato la vigilanza:
• degli obiettivi sensibili (aree industriali, quartieri residenziali e centri commerciali) possibili oggetti di furti attraverso mirati servizi costituiti da frequenti passaggi in tutti gli obiettivi a rischio;
• della circolazione stradale sulle principali vie di comunicazione con l’attuazione di posti di blocco e di controllo eseguiti con l’identificazione di tutte le persone e le vetture in transito sia per monitorare eventuali che per ispezionare i mezzi alla ricercare di armi, strumenti da scasso e grimaldelli;
• degli esercizi pubblici ed annessi parcheggi nel corso dei quali sono stati effettuati controlli sulla somministrazione degli alcolici e superalcolici e sulle altre prescrizioni del T.U.L.P.S. e delle leggi speciali, nonché ad altre località frequentate da pregiudicati dove si sospetta lo spaccio e/o uso di stupefacenti;
• delle persone sottoposte alle misure di prevenzione e di sicurezza per stabilire il rispetto delle prescrizioni conseguenti alle misure cui sono sottoposti, senza rilevare infrazioni.
In tale contesto una pattuglia dei del Nucleo Radiomobile di Guastalla l’altra notte si è imbattuta in Via Augera di Cadelbosco Sopra, in un furgone che alla vista della pattuglia si dava alla fuga. Scaturiva un inseguimento nel corso dei quale gli occupanti (due sconosciuti forse dell’est Europa ndr) bloccavano la marcia del mezzo fuggendo a piedi per i campi. Il furgone marca Renault, risultato rubato il 4 novembre a Reggio Emilia, veniva restituito al derubato. All’interno, a conferma che si trattava di una coppia di ladri in trasferta, numerosi attrezzi da scasso sequestrati dai Carabinieri.
A Luzzara sempre nel contesto dei servizi in n premessa, i Carabinieri della locale Stazione fermavano nottetempo nei pressi della zona artigianale del paese una Fiat Punto con due cittadini ghanesi di 54 e 30 anni, entrambi residenti nel mantovano, che venivano trovati in possesso di strumenti atti allo scasso costituiti da cacciaviti, pinze e grimaldelli che custodivano in macchina. Nonostante siano ancora da chiarire i motivi della presenza nella bassa reggiana dei due “mantovani” i militari hanno pochi dubbi sulla presenza degli stessi in quanto gli “strumenti da lavoro” trovati in loro possesso non lasciano spazi a troppe interpretazioni. Alla luce di quanto accertato i Carabinieri sequestravano gli attrezzi da scasso posseduti dai due uomini che venivano condotti in caserma e denunciati alla Procura reggiana per il reato di possesso di strumenti atti allo scasso.
Si sa l’intenzione non e’ reato per cui i due non sono accusati di nessun furto ma e’ chiaro che l’armamentario trovato in loro disponibilità, data le circostanze di tempo e di luogo lascia spazio a pochi dubbi. Ed e’ per questo motivo che ora gli stessi Carabinieri stanno cercando di approfondire i fatti al fine di capire i reali motivi della loro presenza nel reggiano. L’attività preventiva “d’anticipo” ha dato i suoi frutti ed ecco perché, fanno sapere dal Comando Provinciale, tale strategia di controlli verrà reiterata anche nelle prossime settimane.