Domenica prossima, 6 ottobre, si terrà nei comuni di Toano e Villa Minozzo un importante referendum sulla eventualità di costituire un unico comune.
Nei giorni scorsi invece i sindaci e alcuni amministratori dei comuni di Campegine, Gattatico e Sant’Ilario d’Enza hanno spiegato le motivazioni per cui anche loro sono favorevoli a tale percorso. E ci sono diversi altri casi nella nostra regione e non solo.
Eravamo stati i primi a parlarne e non possiamo che vedere con piacere una discussione che per essere reale deve avere i termini della concretezza.
In campagna elettorale avevamo addirittura provato a stimolare il dibattito locale, provando ad immaginare una geografia nuova per la nostra provincia.
“E’ indispensabile procedere all’attuazione di una riforma radicale degli Enti locali e dello Stato: non è più possibile mantenere l’attuale sistema istituzionale, risultato di progressive sovrapposizioni di nuovi livelli di potere – sostiene Simone Montermini, coordinatore provinciale di Scelta Civica – l’unificazione dei Comuni e l’abolizione delle Province è l’unica strada percorribile per ridurre i costi della macchina amministrativa e renderla più efficiente ed efficace per i cittadini.”
Purtroppo questa non è ancora la scelta prevalente, e chi sta affrontando il percorso della fusione è una eccezione, spesso politicamente isolata. Quando invece questi sono percorsi che andrebbero promossi e sostenuti, contestualmente all’eliminazione delle province.
Quello che stanno facendo i comuni di Toano e Villa Minozzo, e di cui va dato merito alle amministrazioni guidate da Lombardi e Fiocchi, dimostra che se le riforme si vogliono attuare veramente, ci sono tutti gli strumenti per metterle in pratica, compresi gli incentivi economici per sostenere il percorso.
Come hanno scritto alcuni amministratori del PD della Val d’Enza: “Se possiamo scegliere del nostro futuro, conviene farlo ora, avviando con coraggio ed entusiasmo un percorso in cui ciascuno di noi (forze politiche, associazioni, cittadini) si assume le proprie responsabilità, incidendo da protagonisti sulle scelte che riguardano le nostre comunità”.
Per questo dispiace molto che il Partito Democratico reggiano, che ha ovviamente un ruolo fondamentale nella politica locale, stia giocano un ruolo di chiusura e conservazione su questo tema. Può darsi che il progetto di fusione di Toano e Villa Minozzo sia correggibile, che non sia perfetto. Questo è normale, vale per tutti i progetti. Ma è la strada giusta, la giusta direzione per recuperare efficacia ed efficienza, migliorare i servizi, fare economie di scala; insomma è la strada maestra per migliorare la vita dei cittadini, per avere una governance territoriale all’altezza dei problemi e delle sfide che le comunità devono affrontare.
Ma la domanda vera, su cui il PD non può nascondersi dietro un dito è la seguente: perchè il PD, che è il principale partito del territorio, non svolge un ruolo positivo in questo processo di riforma dal basso? Perchè non aiuta a far maturare una consapevolezza? Perchè invece di essere un polo propulsore di una riforma degli enti locali che nasce dalle comunità, ostacola un serio e vero tentativo di riforma?
Nel merito del progetto, questi due comuni stanno procedendo verso la fusione che porterà a risparmi nel costo della macchina politica ed amministrativa; i loro assessori passeranno da 12 a 6, i consiglieri comunali da 34 a 17, un solo Sindaco, meno responsabili di servizio e dirigenti, dipendenti che tenderanno a ridursi ed essere organizzati in modo più efficiente.
Maggiori vantaggi ed efficacia deriveranno da una pianificazione territoriale ed urbanistica su dimensioni più consone e tramite l’unificazione degli Uffici Tecnici, lo stesso per le scuole ed i servizi assistenziali, per gli appalti ed i rapporti con i fornitori sottoscritti con maggior forza contrattuale, solo per citare alcune opportunità.
Consistenti fondi arriveranno dalla Regione grazie al trattamento di favore riservato alle Amministrazioni che decideranno di fondersi in nuove realtà; per esempio nel caso di Toano e Villa Minozzo si parla di 3,75 milioni di Euro in quindici anni di cui circa 500.000 spalmati nei primi tre, ai quali potrebbero aggiungersi altri 4,6 milioni provenienti dallo Stato in un decennio.
Inoltre è previsto che il nuovo Comune derivante dalla fusione potrà uscire per due anni dal Patto di Stabilità e per dieci godrà della precedenza su diversi contributi regionali a favore degli Enti Locali.
L’eperienza tentata delle Unioni Comunali, dove si sono trasferite le competenze strategiche e dove si fanno le vere scelte di governo non si è rivelata sempre adeguata. Le Unioni sono veri e propri enti locali che si aggiungono a quelli esistenti, provocando soltanto un appesantimento della burocrazia senza apportare significativi salti di qualità nell’attività complessiva.
Dalla consapevolezza che lo strumento delle mezze scelte non è stato adeguato, occorre trarre il coraggio e la lungimiranza per proporre concretamente ai cittadini l’avvio del percorso che deve portare alla effettiva riorganizzazione dei Comuni tramite la loro unificazione.
Per questo Scelta Civica Reggio Emilia sostiene convintamente il progetto di fusione di Toano e Villa Minozzo e invita tutti i cittadini a votare, e a votare sì.
(Simone Montermini – Coordinatore Provinciale Scelta Civica Reggio Emilia)