Il grande giorno è arrivato. Domani pomeriggio la famigerata porcilaia di Canossa – l’ecomostro che da troppi anni deturpa uno dei più bei paesaggi italiani, dominato dalla Rupe del Castello e testimone di un avvenimento storico senza precedenti: i tre giorni al freddo e al gelo dell’imperatore Enrico IV di Germania in attesa del perdono dal Papa – verrà finalmente abbattuta. Così come avvenuto nel maggio del 2006 con la spettacolare implosione dell’ecomostro di Felina di Castelnovo Monti, anche per la distruzione della porcilaia di Canossa la Provincia di Reggio Emilia, coinvolgendo associazioni ambientaliste e culturali, ha promosso insieme al Comune una vera e propria festa popolare. Un volo di mongolfiere, un laboratorio di aquiloni per i più piccoli in collaborazione con la fondazione “Sarzi”, la banda di Felina e il quartetto di fisarmoniche “Mantice armonico”, artisti di strada, brevi lezioni di storia sulla figura di Matilde (alle 16 e alle 17) a cura di Mario Bernabei, visite guidate al Castello, stand gastronomici della Strada dei Vini e dei Sapori di Scandiano e Canossa, gnocco fritto cucinato dalla Pro loco di Canossa, un punto ristoro con assaggi di prodotti tipici presso lo Iat: tutto questo e molto altro accoglierà a partire dalle 15.30 di domani, domenica, chi si recherà a Canossa per l’inizio delle operazioni di abbattimento dell’ecomostro.
Tra le tante iniziative in programma, anche due escursioni. La prima, a cura della Lipu, sarà una escursione sul sentiero Bianello-Canossa; la partenza è prevista dal borgo di Monticelli alle 10 di domenica e in circa 4 ore e mezza, passando da Caverzana, Madonna della Battaglia, Case Rosso e Grassano basso, si arriverà al Castello di Canossa (portare pranzo al sacco, acqua, scarponi da trekking; arrivo al castello previsto per le 14.30-15 circa: info e prenotazioni 349-7116057).
Alle 18 dal parcheggio della torre di Rossenella partirà invece una visita guidata al sentiero geologico della Riserva naturale della Rupe di Campotrera, a cura dell’architetto del paesaggio Giuliano Cervi (durata 1 ora circa, consigliate scarpe comode: info e prenotazioni Comune di Canossa, Servizio Ambiente, Costanza Lucci telefono 0522.248413, cellulare 3318087305, email: riservacampotrera@comune.canossa.re.it). In occasione dell’evento di domenica, è prevista inoltre l’apertura straordinaria delle chiese di Rossena, Cerredolo dei Coppi, Grassano e Ciano.
A differenza di quanto avvenne a Felina, in considerazione della sensibilità geologica dell’area l’abbattimento non potrà essere altrettanto…esplosivo, ma l’avvio dei lavori che nelle prossime settimane vedranno ruspe e bulldozer impegnati nella demolizione della porcilaia sarà ugualmente spettacolare e suggestivo. I lavori partiranno dai due silos a fianco della porcilaia che saranno tagliati e rimossi, mentre due mongolfiere si leveranno in cielo, poi le operazioni proseguiranno sull’edificio. L’abbattimento sarà eseguito dalla Fontanili G. srl, azienda reggiana specializzata in demolizioni.
Info viabilità e parcheggi
Per favorire la partecipazione all’evento di domani a Canossa sono state previste le seguenti azioni di supporto:
- Provvedimenti di regolazione del traffico automobilistico con l’istituzione, a partire dalle ore 13.30 alle 19 di domenica 22 settembre, di zone a destinazione pedonale consistenti in:
Ø ordinanze di interdizione al traffico (ad eccezione di residenti e mezzi di soccorso) sulla Sp 73 (nel tratto sotto il Castello di Canossa compreso tra il bivio per Riverzana e il bivio per Grassano) e sulla strada comunale di Cavandola (tra l’intersezione con la Sp 73 e il bivio per Votigno);
Ø istituzione, ai fini di agevolare la circolazione veicolare, di divieto di sosta sul lato sinistro sia della Sp 54 (da Rossena al bivio per Cerredolo de’ Coppi) sia della Sp 73 (dal bivio per Grassano a Riverzana).
I percorsi alternativi saranno i seguenti:
– per i mezzi provenienti da Quattro Castella e da San Polo in direzione Casina/Canossa la Sp 513R, poi a Ciano d’Enza la SP54;
– per i mezzi provenienti da Montacavolo in direzione Casina/Canossa la Statale 63 e poi a scendere la Sp 11 e la Sp 54;
– per i mezzi provenienti da Casina in direzione di San Polo/Quattro Castella la Sp 54 e poi la Sp 513R.
Ø Creazione di tre punti di accoglienza ( i primi due in corrispondenza dei punti di chiusura della Sp 73 e il terzo in prossimità del punto di chiusura della strada comunale di Cavandola) attraverso i quali i cittadini potranno accedere alla zona dell’evento ed ottenere informazioni;
- Predisposte 6 aree di parcheggio debitamente segnalate e collegate con un servizio navetta con autobus e/o minibus dalle ore 14 di domenica:
Ø Per chi arriva da Ciano d’Enza:
P1 (parcheggio in Piazza Matilde di Canossa con servizio navetta)
P2 (parcheggio a Rossena con servizio navetta)
Ø per chi arriva da San Polo e Quattro Castella:
P3 (parcheggio su bivio per Riverzana)
P4 (parcheggio su bivio per Grassano con servizio navetta).
Ø per chi arriva da Casina:
P5 (parcheggio su bivio per Cerredolo dei Coppi con servizio navetta)
P6 (parcheggio a Votigno con servizio navetta)
Il Servizio navetta inizierà alle ore 14 di domenica 22 settembre: all’incrocio tra Sp 54 e Sp 73 (località Branzana) verrà inoltre istituito un servizio navetta per il Castello di Canossa.
La storia dell’ecomostro
L’ecomostro di Canossa da anni deturpa uno dei più bei paesaggi italiani, testimone di un avvenimento storico senza precedenti: i tre giorni al freddo e al gelo dell’imperatore Enrico IV di Germania in attesa del perdono dal Papa. In quei lontani giorni il destino dell’Imperatore è in mano ad una donna, la Gran Contessa Matilde di Canossa, che domina sulla Toscana, su parte dell’Emilia Occidentale e della Lombardia, ed è alleata del Papa contro l’Imperatore. Per raggiungere il sud e Roma, l’Imperatore – che è stato scomunicato da Gregorio VII- deve passare l’Appennino, ma i Castelli di Matilde dominano i passi e sono imprendibili: per questo nel 1077 Enrico IV è costretto a umiliarsi e a chiedere perdono.
Proprio nella suggestiva vallata ai piedi di un Castello così carico di storia, nei primi anni Sessanta venne costruita la tristemente nota porcilaia di Canossa: un massiccio fabbricato di ben 12.000 metri cubi di volumetria utilizzato per l’allevamento di suini, ma da diversi anni abbandonato. Da tempo la Provincia di Reggio Emilia, in particolare nell’ambito della Biennale del Paesaggio avviata nel 2005 e patrocinata tra gli altri dal Ministero dei Beni culturali, ha tra gli obiettivi del proprio mandato la demolizione di questo ecomostro, al quale in passato aveva provato a provvedere anche il Comune di Canossa. Per il suo impatto paesaggistico fortemente negativo rispetto ad una zona di così notevole interesse pubblico ai sensi dell’articolo 136 del Codice dei beni culturali, tanto per la Provincia quanto per il Comune di Canossa la porcilaia ha infatti tutte le caratteristiche per essere dichiarata opera incongrua sulla base della Legge regionale 16/2002 e la sua distruzione è stata prevista anche dal Piano territoriale di coordinamento provinciale (Ptcp) approvato dal Consiglio provinciale nel 2010. Per l’abbattimento dell’ecomostro e il ripristino naturalistico dell’area è prevista una spesa di 900.000 euro, 600.000 dei quali coperti da risorse regionali che la Provincia di Reggio Emilia ha ottenuto attraverso il Programma attuativo regionale del Fondo per lo sviluppo e la coesione 2007-2013, così come previsto dall’Intesa per l’integrazione delle politiche territoriali sottoscritta lo scorso 18 luglio a Palazzo Allende.