“Il fatto che in pompa magna venga annunciata l’entrata in servizio, più volte rimandata, di nuovi treni elettrici sulla linea ferroviaria Bologna Vignola che non sostituiranno nemmeno totalmente i vecchi ed inquinanti treni diesel, conferma per l’ennesima volta l’incapacità politica ed amministrativa di chi, da 20 anni, promette grandi progetti di riqualificazione e di rilancio della linea. Una notizia, questa, che sarebbe più consona ad un cinegiornale anni 60 che alla realtà attuale”.
Lo ha affermato il Consigliere regionale Andrea Leoni commentando l’annuncio dell’entrata in servizio di locomotori elettrici sulla linea ferroviaria Bologna-Vignola, che collega le province di Modena e Bologna.
“Nonostante gli enormi investimenti pari a 95 milioni di euro solo nel quinquiennio 2005-2010, la ferrovia ha continuato a battere il record di inefficienza ed inaffidabilità. In risposta a diverse mie interrogazioni, l’Assessore regionale Peri ha confermato il record di disservizi nel 2010, nel 2011, nel 2012. L’ultima risposta arrivata poche settimane fa dallo stesso Assessore Peri conferma che nel 2012 la linea ferroviaria Vignola Bologna si è distinta ancora una volta sul piano regionale per record assoluto di soppressioni, ben 884 , di fatto quasi tre corse al giorno cancellate. Un fatto tanto più grave perchè causato da guasti a vecchi treni diesel che paradossalmente erano andati a sostituire locomotori diesel più nuovi ma con gravissimi problemi di affidabilità. Milioni di euro stanziati per fare funzionare ancora peggio un servizio già scadente. Visti i precedenti, anche sull’entrata in servizio di treni annunciati come più nuovi ed affidabili e poi rivelatisi un disastro, non c’è che da sperare un futuro migliore per i nuovi convogli elettrici che già si sa non miglioreranno i tempi di percorrenza, che rimarranno più simili a quelli di un carro a spinta. La promessa di garantire la copertura del tragitto Bologna-Vignola in 40 minuti, anzichè più di un ora come accade anche nel migliore delle ipotesi e come continuerà ad accadere, la lasciamo alle cronache e alle promesse elettorali degli anni ‘80. Impegni arrivati da quegli stessi amministratori che oggi annunciano nuovi progetti sullo sfondo di stazioni come quella di Savignano che si mostrano ancora con standard paragonabili a quelli in vigore ai tempi di Stanlio ed Olio. Purtroppo a fare le spese di incapacità, sprechi e promesse non mantenute sono gli utenti che, nonostante tutto, continuano ad utilizzare la linea dimostrando più l’importanza del trasporto ferroviario locale e l’interesse per il suo reale sviluppo”.